La ricerca ha scoperto che i disturbi psichiatrici sono collegati a danni del DNA nel nostro cervello.
L’ansia è il disturbo mentale più comune
Colpisce 40 milioni di adulti negli Stati Uniti, secondo l’Anxiety & Depression Association of America (ADAA). La pandemia globale ha esacerbato la situazione.
Qui occorre precisare che per “pandemia globale” vanno inclusi anche i comunicati multimediali, TV, giornali, e tutto l’apparato della propaganda che hanno generato paura, incertezza del futuro, in uno stato di senza speranza. Questi sono i principali fattori che hanno causato l’ansia e lo stress.
Nessuno prima si era mai stressato o era finito in preda all’ansia per un’influenza.
Un rapporto del marzo 2022 dell’Organizzazione mondiale della sanità affermava che la pandemia di COVID-19 ha innescato un aumento del 25% della prevalenza di ansia e depressione in tutto il mondo.
Il COVID States Project ha condotto un’indagine con oltre 22.000 persone in tutti i 50 stati e Washington, DC nel marzo del 2022. L’indagine rivela che il tasso di depressione variava notevolmente in base all’età, mentre il tasso è rimasto coerente tra i diversi gruppi di età prima della pandemia. Secondo il sondaggio, il 50% dei giovani adulti di età compresa tra 18 e 24 anni ha riportato sintomi di depressione moderati o gravi, mentre solo il 9% delle persone di età pari o superiore a 65 anni ha riportato lo stesso.
I vaccini COVID-19 potrebbero anche contribuire a disturbi mentali
Il sito di segnalazione del cartellino giallo specifico per COVID-19 del Regno Unito ha identificato un’ampia gamma di complicazioni neuropsichiatriche come effetti collaterali di tutti i vaccini COVID-19 disponibili.
Anche se la scienza non è in grado di spiegare i meccanismi esatti che causano i disturbi mentali, ha dimostrato che il danno al DNA e la riparazione alterata del danno al DNA sono comuni nella maggior parte delle malattie psichiatriche.
Danno ossidativo al DNA
Il DNA in una sola cellula umana può essere danneggiato decine di migliaia di volte al giorno. Moltiplicalo per il numero totale di cellule, ottieni un quintilione (10 alla potenza di 18) di errori di DNA al giorno.
Il DNA fornisce il modello per le proteine di cui le nostre cellule hanno bisogno per funzionare. Fortunatamente, le nostre cellule hanno diversi enzimi che riparano diversi tipi di danni al DNA.
Se non viene riparato, il danno al DNA può causare seri problemi, inclusi tutti i tipi di malattie degenerative, tumori e disturbi psichiatrici.
Una causa comune di danno al DNA è l’ossidazione.
L’ossigeno è essenziale per la vita umana. Il nostro cervello consuma circa il 20 per cento dell’ossigeno totale del nostro corpo, rendendo le cellule cerebrali più vulnerabili al danno ossidativo rispetto ad altre cellule.
Una revisione dei ricercatori del MIT pubblicata nel maggio 2022 afferma che il danno ossidativo al DNA nei tessuti cerebrali è osservato in una varietà di pazienti con disturbi psichiatrici, compresi i disturbi d’ansia.
Il danno ossidativo al DNA è causato principalmente dalle specie reattive dell’ossigeno (ROS). Le forme comuni di danno al DNA da ROS includono rotture a filamento singolo (SSB) e rotture a doppio filamento.
La ricerca della East Tennessee State University nel 2016 descrive in dettaglio il legame tra disturbi psichiatrici e alto livello di danno ossidativo al DNA nel cervello. Gli studi hanno riportato “un numero maggiore di rotture a filamento singolo e doppio nel DNA insieme a danno ossidativo con ridotta attività di riparazione del DNA nei pazienti con disturbo depressivo”.
Ad esempio, lo stress è spesso un fattore predisponente allo sviluppo dei Disturbi Depressivi Maggiori (MDD). Sotto forte stress, il corpo inizia a produrre ROS — Reactive oxygen species — che non vengono controllati, con conseguente MDD.
Frutta e verdura possono ridurre il danno ossidativo al DNA
Molti studi hanno scoperto che le diete ricche di frutta e verdura possono ridurre il danno ossidativo al DNA e migliorare la riparazione del DNA.
I ricercatori della Hong Kong Polytechnic University hanno testato la capacità di 9 tipi di frutta e verdura di invertire il danno al DNA, tra cui limone, cachi, fragola, mela rossa, broccoli, sedano, choy sum (un ortaggio a foglia verde cinese, che possiamo sostituire con la nostra umile cicoria), lattuga e arancia.
Hanno scoperto che estratti di limone, cachi, fragola, mela rossa, broccoli e sedano mostravano alcuni effetti di protezione del DNA.
Sono state testate quattro diluizioni di estratto di limone e un estratto da 10 alla potenza di -4 è stato il più efficace (grafico a sinistra sotto). Tuttavia, l’effetto della protezione del DNA è stato perso dopo aver fatto bollire l’estratto per 30 minuti (grafico sotto).
Per forza, se lo fai bollire, gli enzimi muoiono, non l’hanno ancora capito.
I ricercatori hanno concluso che l’agente protettivo del DNA nel limone, sebbene sia sensibile al calore e sono necessari ulteriori studi per identificare gli ingredienti attivi che forniscono gli effetti protettivi.
Gli enzimi, lì dovete cercare, cari scienziati.
Altre ricerche hanno anche scoperto che i kiwi possono proteggere le cellule umane dal danno ossidativo del DNA.
Inoltre, studi approfonditi su vari micronutrienti mostrano anche effetti protettivi del DNA.
I micronutrienti si trovano in 30-40 vitamine, minerali, aminoacidi e acidi grassi essenziali. Circa il 22 percento di tutti gli enzimi ha bisogno di micronutrienti per funzionare, secondo Rhonda Patrick, Ph.D., assistente scienziato presso il Children’s Hospital Oakland Research Institute.
Uno studio sugli animali condotto da scienziati dell’Università di Oslo (Norvegia), dell’Università di Navarra (Spagna) e dell’Università di Newcastle (Regno Unito) ha scoperto che le carenze di folato di metile, niacina, zinco, vitamina A e rame contribuiscono al danno al DNA. La buona notizia è che attraverso l’integrazione alimentare di zinco, carotenoidi, rutina, frutta e altri antiossidanti, negli animali sono stati osservati segni di inversione del danno al DNA.
Gli scienziati hanno anche eseguito prove di intervento sull’uomo e hanno riscontrato un aumento delle attività di riparazione del DNA dall’integrazione con coenzima Q10, carotenoidi, kiwi, vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, succo di mela mirtillo, carote e altri alimenti ricchi di antiossidanti.
Possiamo quindi concludere che le diete ricche di vari tipi di frutta e verdura possono portare a maggiori capacità di riparazione del DNA e stabilire abitudini alimentari sane all’inizio della vita è molto importante per la nostra salute mentale.
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