relazioni e aspettative

Relazioni e Aspettative

Sono un esperto di relazioni.

Non di PR, Public Relations, Relazioni Pubbliche. Il primo teorico delle PR, in particolare applicate all’industria, fu il pubblicista statunitense Edward Bernays, nipote di Sigmund Freud. Scrisse il libro Propaganda, la bibbia dei cosiddetti PR Men che in sintesi insegna a come ottenere il consenso del pubblico riguardo a aziende e prodotti tramite i media e la pubblicità.

Tuttavia le PR sono state molto spesso usate in maniera disonesta, specialmente dai politici, introducendo menzogne per far apparire buono e vantaggioso quanto proposto, quando in realtà era l’esatto contrario.

Le relazioni di cui parlo sono le mie relazioni personali passate, sia con compagne di vita che amici, e visto che sono passate, significa che non esistono più, sono finite male.

Sono quindi un esperto di relazioni finite male, e penso di non essere il solo, stando alle confidenze che nel corso del tempo non poche persone mi hanno fatto, e se anche tu fossi uno di questi esperti, questo articolo potrebbe interessarti.

Arriva un momento della vita in cui alcuni potrebbero chiedersi perché una relazione, o più relazioni, non hanno funzionato cercando anche di darsi delle risposte.

Le prime risposte che mi sono dato, e anche molti altri a loro dire, pur ammettendo a denti stretti e con molta resistenza che se una relazione non ha funzionato la responsabilità è di entrambi, erano del tipo che la persona non era sempre sincera, faceva o non faceva così, diceva o non diceva così, e molte altre, penso che ognuno non avrà difficoltà a trovare i propri esempi.

Se le ragioni fossero queste, non ci sarebbe soluzione, perché nessuno è perfetto e quindi le circostanze si ripresenterebbero di nuovo nelle relazioni future.

Aspettative

Già.

Nel momento in cui si hanno aspettative di come dovrebbe essere l’altra persona, allora iniziano i guai.

Quando abbiamo delle aspettative riguardo a una persona, che sia compagna di vita o amico, rimani vincolato a quella persona, sei attaccato a quella persona, vuoi che quella persona sia in un certo modo per “stare bene” con lei, e questo non funziona.

Le relazioni viziate da aspettative non sono esenti da conflitti. Mi sento spesso dire: “Gli ho spiegato mille volte che questa cosa va fatta o non fatta così, ma niente! Proprio non cambia!” Non mi è nuova, esiste anche nel mio database esistenziale, ahahah.

Non ti sarà difficile verificare se nella tua relazione ci sono delle aspettative, sono del genere “avrebbe dovuto dirmelo”, “avrebbe dovuto essere più onesta con me” “dovrebbe fare o non fare così”, per non dire “dovrebbe essere più…” “dovrebbe essere meno…”.

Tutte queste sono aspettative.

In particolare “dovrebbe essere” implica che si vorrebbe che la persona fosse diversa da com’è, e soprattutto volerla cambiare, invece che permettere che sia come vuole essere.

Insistere nel volere cambiare un atteggiamento di un’altra persona per noi non gradito non farà che renderlo più solido. Se poi anche l’altra persona ha simili aspettative nei nostri confronti, non dobbiamo dimenticare che neanche noi siamo perfetti, la situazione diventerà ingestibile.

La cosa corretta da fare è soffermarsi e chiedersi: “Ho delle aspettative nei suoi confronti?”

Avendo aspettative, sarai sicuramente deluso. Non puoi avere aspettative e non essere deluso.

In questo caso la relazione non funzionerà, sarà deludente finché avrai aspettative.

L’altra persona potrebbe non essere del tutto onesta o non fare le cose come vorresti, ma non è questo che fa andare male una relazione, sono le tue aspettative.

Per quanto sia difficile da comprendere di primo acchito, non sono affari nostri cosa l’altra persona fa o come si comporta.

L’unica cosa di cui dobbiamo preoccuparci è della nostra condizione personale.

Ognuno è sul proprio percorso evolutivo, e solo la persona stessa può effettuare dei cambiamenti su di sé. Possiamo solo discutere amabilmente sulla questione delle aspettative, offrire sinceri suggerimenti, senza aspettarsi che vengano immediatamente messi in pratica.

Quello che possiamo fare è rimuovere ogni nostra aspettativa, offrendoci come polo positivo di una relazione che a questo punto sarà incondizionata, dando amore incondizionato per quella persona, non importa quello che fa bene o male.

Non è ciò che fa o non fa che ti rende migliore o peggiore in una relazione, sono le tue aspettative non soddisfatte.

Le aspettative ci spingono a voler cambiare l’altra persona, ci legano, ci incollano in maniera morbosa. Tolte le aspettative si diventa liberi nella relazione, che si riceva o non si riceva apprezzamento, qualunque cosa che arrivi o non arrivi non importa, non cambierà la tua integrità e l’apertura del tuo cuore.

Se dipendi da qualcuno per le cose belle che ti dice o fa, o dal fatto che ti muova delle critiche, o che ti abbassi di tono, sei dipendente da quella persona e la relazione non funzionerà.

Una relazione dovrebbe servire per aiutare il percorso evolutivo di entrambi, e se si introducono delle aspettative ti sentirai sempre minacciato in qualche modo, dovrai sempre stare attento, chiuderai il tuo cuore quando le cose non sono come ti aspetti e aprirai il tuo cuore solo quando la persona si comporta “bene” (cioè come vuoi tu) o non ti critica, e questa è una relazione condizionata e piena di aspettative.

Le aspettative limiteranno l’altra persona nell’essere gentile e aperta a te e le impediranno di entrare nel tuo cuore.

Questo non significa che si debba subire ogni cosa, come nel caso di abusi e violenze, in quel caso la relazione dovrebbe essere chiusa con tutte le azioni necessarie del caso.

Mi sto riferendo a persone che vanno nella direzione del miglioramento di sé stessi e degli altri, disposte a comprendersi reciprocamente.

Le relazioni finite male sono andate in quel modo non perché eravamo bruti o megere, ma perché viziate da aspettative.

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