Pensiero Analitico

Pensiero Analitico

E’ difficile ragionare con persone che non sono in grado di usare il pensiero analitico e che non sono in grado distaccarsi da ogni forma emotiva e idee fisse.

Non si va da nessuna parte dialogando con l’intento di arrivare a un punto di incontro dove le realtà dell’uno e dell’altro possano coincidere, se uno dei due, o entrambi, non pensano in maniera analitica.

Ci si trova in una situazione dove le proprie energie vengono consumate e disperse e da cui si esce esausti e scoraggiati.

Un esempio banale sarebbe una discussione fra un “convinto esponente di sinistra” e un “convinto esponente di destra” sul soggetto della “distribuzione della ricchezza”.

Bene, se fossi uno dei due, non importa di quale orientamento politico, alla fine potresti sentirti stanco, irritato e risentito, perché un “convinto esponente” di qualsiasi ideologia, gruppo, fazione, politica o meno ragiona passando attraverso filtri che non gli permettono di analizzare una situazione per quella che è esattamente.

Sviluppare la capacità di pensare analiticamente significa ottenere energia e libertà, ed è un meccanismo di difesa contro il mondo in cui viviamo.

Logica e pensiero analitico

Logica e credenze permeano le nostre vite, permeano la nostra cultura e la nostra civiltà.

La logica non è un assoluto. Nonostante la mole di informazioni, spiegazioni, trattati e saggi sulla logica possiamo cavarcela con una definizione semplicissima: La logica è un modo di ragionare o di vedere le cose che sono peculiari a una determinata società ed è quasi sinonimo di razionalità, sempre in una determinata società.

Quindi pensare e agire in maniera logica significa pensare e agire in un modo che viene accettato come valido e razionale in una determinata società. Comporta anche seguire e agire secondo gli usi e costumi di una determinata società. E anche in una stessa società convivono logiche differenti.

È logico che, se un pomeriggio d’estate ti spogli completamente in una piazza affollata, arriveranno presto due robusti infermieri e ti porteranno nel reparto psichiatrico del più vicino ospedale.

Ed è altrettanto logico che se lo farai nella Foresta Amazzonica presso una tribù di Nativi non ti succederà assolutamente nulla e manco ti guarderanno con scherno e rifiuto come avverrebbe in una società “civilizzata”.

È logico, per chi crea un sistema di affari per il solo fine di guadagnare molto denaro, ottenere il massimo profitto con la minima spesa, anche imbrogliando sulla qualità e sul prezzo, se il denaro è il solo fine.

Per contro è logico per il cosiddetto “consumatore” analizzare le caratteristiche di ciò che sta per comprare al di là delle rassicurazioni, esagerazione, emozioni stimolate, illusioni evocate e perfino menzogne del venditore.

In generale la logica è l’insieme dei parametri che il pensiero analitico usa per determinare il modo di pensare e agire in una determinata società per il massimo beneficio, riscontro e accettazione ottenibile dagli altri membri della società.

Acquistiamo ogni giorno prodotti promossi da annunci pubblicitari, espliciti o impliciti, e dobbiamo essere in grado di valutare tali annunci per poter prendere buone decisioni nell’acquisto.

Dobbiamo acquistare prodotti per la cura della salute e decidere quali alimenti mangiare e quali stili di vita cambiare per rimanere in salute. Queste affermazioni si basano su prove e logica e abbiamo bisogno del pensiero analitico per essere in grado di valutarle correttamente.

La mente può ricordare, sentire, credere, calcolare, estrapolare, inferire e dedurre. Fa tutto ciò che riguarda il processo del pensare.

La mente è il nostro strumento universale e la più grande forza. Molte persone credono che la nostra intelligenza sia il nostro più grande vantaggio rispetto a tutte le altre creature su questo pianeta. Tuttavia la mente è anche stranamente ingannevole ed è la radice di molti dei nostri difetti e debolezze.

Gli esseri umani possiedono la logica, ma non sono creature intrinsecamente logiche. Oltre ad essere logici, siamo anche creature altamente emotive, tendiamo a seguire le nostre emozioni e razionalizzazioni evolute. I nostri pensieri tendono a seguire i percorsi di minor resistenza, che non sono sempre percorsi ottimali.

La logica e il pensiero analitico sono quindi abilità acquisite. Mentre abbiamo un senso intrinseco della logica, siamo creature straordinariamente emotive. Abbiamo la capacità di essere logici, ma la logica e il pensiero analitico sono abilità che si acquisiscono.

Non siamo nati pensatori analitici, proprio come non siamo nati acrobati. Entrambe sono abilità che devono essere sviluppate e praticate per molti anni.

Difetti nel pensiero umano

La tendenza intrinseca degli esseri umani è a fare molti errori nel pensare. Un esempio sono i difetti della logica, che sono chiamati errori logici, in cui tendiamo a creare connessioni logiche non valide o reali.

Il nostro pensiero è afflitto da molti presupposti falsi. La nostra testa è piena di conoscenza che pensiamo sia vera ma, in realtà, è falsa. Questi frammenti di conoscenza sono semplicemente sbagliati o sono ipotesi che non corrispondono alla verità.

Anche i nostri ricordi sono fortemente imperfetti. Tendiamo ingenuamente a credere che i nostri ricordi siano un’accurata registrazione passiva di ciò che è accaduto, ma i nostri ricordi sono in realtà afflitti da numerosi difetti che li rendono altamente inaffidabili.

Tendiamo a usare scorciatoie mentali che possono essere giuste la maggior parte delle volte, ma sono sbagliate abbastanza spesso da portarci fuori strada.

Pensare in maniera analitica implica un dubbio sistematico: mettere in discussione tutto ciò che pensi, il processo del tuo pensiero e tutto ciò che pensi di sapere.

Una componente del pensiero analitico consiste nel basare le tue convinzioni su prove reali invece che su un mero desiderio, per esempio.

L’obiettivo che dovremmo porci è quello di arrivare a conclusioni che sono probabilmente affidabili rispetto a conclusioni che non sono affidabili, ma anche di avere un’idea di quanto siano affidabili le nostre conclusioni.

In sostanza, dobbiamo confrontare le nostre idee in modo sistematico con dati oggettivi esterni.

In breve, l’obiettivo è arrivare a conclusioni che sono effettivamente vere, al contrario di conclusioni che semplicemente desideriamo siano vere.

In ogni caso, tutte le conclusioni a cui possiamo arrivare sono provvisorie; non esiste una certezza metafisica assoluta. Non solo dobbiamo valutare ciò che è probabile che sia vero, ma anche quanto possiamo essere sicuri di questa convinzione, sapendo che non raggiungeremo mai la certezza assoluta.

Tutte le nostre convinzioni sono soggette a revisione. Quando arrivano nuovi dati, o forse solo un modo migliore per interpretare i dati, dobbiamo essere aperti a rivedere ciò che pensavamo di sapere.

Gli esseri umani sono soggetti a delusioni

A volte il nostro pensiero è, per così dire, difettoso che possiamo arrivare a inventare la nostra realtà o essere travolti dalle credenze degli altri. Una manifestazione comune di questo è il panico collettivo. Il panico generalmente può anche dominare sulla ragione e sulla logica di pensiero, sostituendosi a queste con travolgenti sensazioni di ansia, paura, terrore e agitazione frenetica. Basta che uno gridi “al fuoco” in un cinema senza che vi sia alcun incendio e i più scappano urlando, perché nella loro mente c’è un incendio.

È utile considerare il pensare come un processo e focalizzarsi sul processo piuttosto che su qualsiasi conclusione particolare. Una volta che investono emotivamente in una conclusione, gli esseri umani sono molto bravi a distorcere e razionalizzare fatti e logiche per adattarsi a quella conclusione desiderata. Invece, dovremmo investire nel processo ed essere molto flessibili quando si tratta di conclusioni.

Attualmente stiamo vivendo non solo nell’era dell’informazione con Internet, ma stiamo vivendo nell’era della disinformazione su tutti i media. Ci sono molte voci che ora si diffondono più velocemente degli incendi; si diffondono con la velocità degli elettroni attraverso Internet e la TV.

Che siano innocenti o maliziosi, i miti sono diffusi dalle persone dietro di essi per rubare i soldi di altre persone, per attirarli in una truffa o persino per influenzare il loro voto.

Nolenti o volenti viviamo in una società capitalistica globale, il che significa che ogni giorno siamo soggetti a annunci pubblicitari che sono impostati a travisare i fatti o a darci una prospettiva molto specifica, quella utile agli inserzionisti. Tali annunci cercano di influenzare i nostri pensieri e comportamenti con parole persuasive e persino ingannevoli. Ogni giorno, dovremmo usare il pensiero analitico per valutare le nostre decisioni, ad esempio per quali prodotti acquistare.

Come consumatori, ogni giorno dobbiamo analizzare ogni annuncio per capire quali sono deliberatamente ingannevoli e quali no. Inoltre, molte aziende usano pseudoscienze o addirittura affermazioni antiscientifiche per sostenere il loro marketing e i loro prodotti, e ciò può sembrare molto convincente per qualcuno che non è esperto nel distinguere i meri e crudi fatti dalla fantasia pseudoscientifica.

Acquistare solo in base alle emozioni e illusioni suscitate dagli annunci pubblicitari, quasi sempre ci porta nei meandri della delusione.

Pensare in maniera analitica

Pensare in modo analitico è un processo e la prima azione consiste nell’esaminare tutti i fatti che stai supponendo o che pensi siano veri. Molti di essi potrebbero non essere affidabili o potrebbero essere ipotesi. Potresti non sapere se sono veri, ma solo supporre che siano veri.

Devi anche esaminare la tua logica. La logica che stai usando è pertinente o è in qualche modo difettosa? Forse è sistematicamente distorta in una certa direzione.

Inoltre, dovresti provare a prendere coscienza delle tue motivazioni. Le persone sono estremamente brave a razionalizzare le credenze quando sono motivate dal desiderio di credere a una certa conclusione. Comprendere le tue motivazioni ti aiuterà a decostruire quel processo e ti darà le competenze per scoprire conclusioni che hanno maggiori probabilità di essere vere, al contrario di quelle che solo desideri che siano vere.

Per decostruire s’intende analizzare una situazione per decostruzione, in genere per esporre i suoi presupposti interni e le sue contraddizioni.

Pensare in maniera analitica significa anche pensare attraverso le implicazioni di una convinzione — che differenti credenze sul mondo dovrebbero essere tutte compatibili tra loro.

Abbiamo la tendenza a compartimentare una credenza con paratie stagne da tutte le altre credenze, e quindi la isoliamo per impedire che possa essere confutata, soprattutto da noi stessi. E questa credenza isolata potrebbe persino rovinare la vita di una persona, per lo meno fino a quando non abbattiamo i muri e la osserviamo per quella che è.

Dovremmo fare delle verifiche anche con l’aiuto di altri: non importa quanto siano sviluppate le nostre capacità di pensiero analitico, siamo comunque solo una persona, il cui pensiero è individuale e spesso bizzarro.

Abbiamo un fondo limitato di conoscenze e una prospettiva limitata. In effetti, le nostre conoscenze e prospettive potrebbero essere limitate in modi che non conosciamo.

Una cosa è certa: Non sappiamo cosa c’è al di là di ciò che sappiamo.

Pertanto, se confrontiamo le nostre convinzioni con gli altri, aumentiamo la probabilità che eventuali buchi nel nostro pensiero siano colmati. Ma anche qui occorre sempre essere vigili e pensare in maniera analitica, così non si rischia di sostituire una credenza fallace con un’altra acquisita altrettanto fallace.

Quando viene raggiunto un ampio consenso su un determinato argomento, circostanza o situazione esiste una maggiore possibilità che il consenso rifletta la realtà rispetto a quanto creda un individuo. Ma stai in guardia, un consenso può essere sistematicamente distorto anche a livello di massa. Come per le vaccinazioni, per esempio, quindi il pensiero analitico deve occuparsi di tutti i fatti e separarli dalle chiacchiere pseudoscientifiche, interferenze politiche, corruzione e tutto il resto.

È anche importante essere umili, il che significa conoscere i propri limiti. Tendiamo a metterci nei guai quando assumiamo di avere competenze o conoscenze che non abbiamo o quando non mettiamo in discussione i limiti delle nostre conoscenze.

L’unico modo di superare i propri limiti è osservarli e ammettere a sé stessi di averne.

Sentiti comunque a tuo agio con l’incertezza. Ci sono alcune cose che semplicemente non possiamo sapere o che attualmente non conosciamo. Ci possono essere momenti in cui, dopo aver esaminato tutta la logica e le prove, la nostra unica conclusione è che attualmente non sappiamo.

Il pensiero analitico è un’abilità che può essere appresa e che può essere rafforzata dall’abitudine. È un modo per testare sistematicamente le nostre convinzioni contro il mondo reale. Una volta sviluppate le nostre capacità di pensiero analitico e iniziando a esaminare sistematicamente le nostre convinzioni, può essere estremamente energizzante.

Il pensiero analitico è, in effetti, un meccanismo di difesa contro tutte le macchinazioni di coloro che stanno cercando di ingannarci, per ragioni ideologiche, politiche o di marketing. Il pensiero analitico ci libera anche dall’essere gravati dalle molte false credenze, e forse credenze reciprocamente incompatibili, che tendiamo a mantenere a causa della nostra composizione emotiva.


Libro consigliato: Il Trionfo dell’Uomo che Agisce

Pensare in maniera analitica: applicare una logica sistematica e dubbi a qualsiasi affermazione o convinzione; analizzare attentamente e rigorosamente.

Illusione: una credenza fissa, falsa, che viene mantenuta vigorosamente anche di fronte a prove contraddittorie schiaccianti.

Valido: corrispondente a determinate condizioni in cui la logica è corretta e non fallace.

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