Illuminazione

Ognuno otterrà l’Illuminazione

È inevitabile. La differenza per ognuno di noi sta nel quando, ma “alla fine” ognuno l’otterrà.

Siamo esseri immortali e mai cesseremo di esistere.

Non posso affermare che questa affermazione e quelle che seguiranno sono tutte verità confermate, e di quelle che potrei dire che lo sono per il fatto di averle sperimentate personalmente, una volta riportate la loro spiegazione in parole può solo offrire un barlume dell’esperienza reale, e questo vale per tutte le cose che trascendono l’intelletto.

Tuttavia è possibile fornire delle tracce che potranno essere utili per una ricerca personale a coloro che accettino la possibilità che dei presupposti siano corretti almeno fino a quando potranno verificare personalmente la loro correttezza o meno e quindi proseguire o rigettarla e cercare altre strade per risolvere l’enigma della vita.

Alcuni di questi presupposti sono:

  • Siamo Esseri spirituali immortali.
  • Ogni Essere è parte dell’Unica Sorgente e al suo stato nativo non è soggetto ad alcuna Autorità se non la Sorgente stessa.
  • Non siamo il corpo né la personalità.
  • Il corpo va nutrito e mantenuto sano quanto basta perché non assorba troppa attenzione.
  • Ognuno è responsabile delle proprie condizioni, determinate dalle proprie azioni.
  • La reincarnazione o ricorrenza o in qualsiasi modo venga razionalizzato il ripetersi dell’esperienza nell’universo fisico, è un fatto.
  • Liberarsi della disinformazione perpetrata dal mainstream è necessario prima che possano essere fatti dei progressi sul cammino che porta alla Libertà.
  • Il mondo fenomenico, per quanto tangibile, è illusorio, e ciò che si pensa che sia, è il risultato dell’interazione dei sensi fisici con fasci di frequenze.
  • L’Universo è una creazione e non il risultato di una casuale interazione di elementi.

Ce ne sono altri di presupposti, ma per muovere i primi passi su un cammino spirituale che non faccia girare in tondo l’asino mentre insegue la carota questi sono sufficienti.

Non tutti saranno d’accordo sui presupposti di cui sopra, e per chi non lo fosse non è necessario che continui a leggere questo articolo, se non per divertimento, per poi inserirlo nel proprio catalogo personale delle curiosità e bizzarrie.

L’essere spirituale

Da più parti viene affermato che siamo una Scintilla Divina, ossia siamo fatti della stessa “sostanza” di cui Dio è “fatto”.

Sono un po’ riluttante ad usare la parola Dio, inteso qui come l’ Origine di tutte le cose, la Sorgente, in quanto è inconoscibile e tutte le descrizioni sono interpretazioni che non corrispondono a ciò che realmente È, e va tenuto conto che tale uso è limitante.

Anche che siamo “figli di Dio” è un’affermazione utile in quanto presuppone che essendone figli siamo della stessa natura. E come ogni figlio seppure dello stesso padre e della stessa madre, ognuno ha una identità e caratteristiche che lo differenziano da tutti gli altri.

Dio è pura Coscienza. Per una ragione che non possiamo conoscere fino a quando non si raggiunge il livello di consapevolezza dove tale ragione può essere compresa, la Coscienza Divina, irradiando, per analogia come gli innumerevoli raggi del sole, entra in contatto con la materia, unendosi. Ogni Essere è uno di quei raggi della Coscienza.

Ognuno di quei raggi, inizialmente è consapevole che unendosi alla materia e identificandosi in essa gradualmente la coscienza si ridurrà fino a dimenticare la propria natura eterna. E’ l’azione volontaria di partecipare alla creazione e alla sua evoluzione, e perché ci sia evoluzione è necessario sviluppare le abilità che già si posseggono, ma allo stato potenziale.

Possiamo considerare la vita nel mondo materiale un “Corso di Sopravvivenza” con ostacoli sempre più difficili da superare per poi arrivare al traguardo con le abilità una volta latenti e ora pienamente sviluppate.

Unendosi con la materia l’Essere si identifica sempre più con i veicoli che usa per manifestarsi fino a considerarsi un frammento della Coscienza Cosmica separato da essa e tale identificazione, che di fatto è una involuzione, può spingersi fino al veicolo più grossolano, il corpo, dimenticando che si sta partecipando al “corso di sopravvivenza” che a quel punto diventa “la vita con inevitabili gioie e dolori che il destino ci ha riservato”. Segue poi l’evoluzione che consiste nel rendersi conto della propria vera natura con la possibilità di ottenere gradualmente la completa auto-realizzazione.

Auto-realizzazione che non è automatica come molti newager sostengono, ma ottenuta a seguito dei propri sforzi e dedizione.

Questa perdita della consapevolezza della propria vera natura viene definita nei Veda come l’effetto della “grande illusione”, il velo di Maya, termine ormai noto a chiunque si interessi di argomenti di carattere filosofico e spirituale, e che quindi uso perché racchiude concetti altrimenti esprimibili con molte più parole e spiegazioni.

Essendo ignoranti della nostra vera natura, per effetto dell’involuzione e dell’identificazione, quando sorge la spinta a voler conoscere chi siamo veramente, che cosa ci facciamo qui in questa condizione scandita dal tempo, qual’è lo scopo della vita, iniziamo a leggere libri che trattano questi argomenti. Mi sono fatto una cultura leggendo molti libri, convinto che più conoscenza avessi acquisito, maggiori possibilità avrei avuto di arrivare a scoprire l’enigma della Vita, e come me molti altri, con l’unico risultato di essere soddisfatto di “sapere” molte cose riguardo alla “spiritualità”.

Si potrebbe anche studiare la più grande enciclopedia del mondo e comunque essere completamente immersi nelle illusioni create dalla mente, convinti del contrario.

Ho conosciuto nativi dell’Amazzonia che non avevano mai letto un libro, ma molto più consapevoli dell’illusorietà del mondo così come lo vediamo, nonostante la mia maggiore conoscenza intellettuale.

Potremmo conoscere tutto di questo mondo materiale, gli elementi chimici che lo compongono, le leggi della fisica, le interazioni fra le varie energie, le emozioni umane, la psicologia, le funzioni del nostro corpo, i chakra, la kundalini, essere edotti in ogni campo scientifico, ma tutto questo riguarda l’aspetto illusorio del mondo e nello stesso tempo potremmo non sapere nulla della Verità che sottende alla sua espressione.

Il Risveglio

Il risveglio avviene per gradi.

Lo scopo con cui l’Essere Spirituale individuale compare nel mondo materiale è manifestare le sue potenzialità divine, cooperando nella creazione del mondo, e a meno che non si persegua tale scopo con sufficiente impegno, la domanda della liberazione dalle illusioni e limitazioni del mondo materiale non si pone.

Il fatto che vi sia una totale mancanza di reale interesse per le realtà della vita spirituale, e un insaziabile appetito per esperienze nel mondo materiale, dimostra che non è ancora venuto il momento per quell’Essere anche di solo pensare di esprimersi nella sua vera Essenza.

Ci sono casi in cui l’Essere Spirituale è sufficientemente sviluppato per intraprendere questo viaggio per arrivare a esprimersi nella sua vera Essenza, ma gli effetti delle sue azioni passate possono ancora impedire l’espressione di questo impulso divino.

Quando realizza che gli effetti delle sue azioni hanno determinato le condizioni della sua esistenza, e soprattutto scopre le credenze che determinano il modo in cui agisce nella vita, il guscio dell’ignoranza e dell’indifferenza si rompe improvvisamente, e l’orientamento di tutta la sua vita cambia in breve tempo.

Come l’evoluzione procede e l’Essere diventa progressivamente pronto, il fuoco della saggezza comincia a bruciare con intensità crescente e viene acquisita una maggiore efficacia nel rilevare e distruggere le minori e immediatamente ovvie illusioni della vita.

La Scintilla Divina si trasforma lentamente in una fiamma e le ripetute delusioni, disillusioni e miserie della vita diventano legna da ardere una volta che si riconosce che sono illusorie.

Le vicissitudini della vita che a volte l’individuo deve attraversare servono a scuoterlo per farlo uscire dal suo torpore spirituale, anche se solo temporaneamente nelle prime fasi di questo sviluppo.

Si sente sconcertato e costernato da queste esperienze e comincia lentamente a porsi domande sul perché deve soffrire e passare attraverso tutti questi problemi e tribolazioni.

Comincia a pensare ai problemi più profondi della vita e alla loro soluzione seriamente, e la voglia di trovare una soluzione permanente ed efficace di tali problemi lentamente si consolida.

Con l’acquisizione di questo mutato atteggiamento nei confronti della vita umana si viene aiutati in qualche modo dagli insegnamenti dei grandi maestri e filosofi, che non solo sottolineano le illusioni inerenti e le miserie della vita ordinaria, ma anche indicano una via d’uscita da queste condizioni indesiderabili.

Tra questo atteggiamento di seria ricerca accompagnata da sincero sforzo per trovare una soluzione efficace e permanente per i grandi problemi della vita umana, e l’atteggiamento comune dell’uomo nei confronti di questi problemi, vi è una sostanziale differenza.

L’uomo religioso osservante professa la sua fede nelle verità della religione che ha adottato, potrebbe anche predicare ad altri con grande entusiasmo e fervore, partecipare ad attività religiose con scrupolosa regolarità, ma non c’è serietà in tutte queste cose, e non c’è una reale spinta a liberare sé stesso dalle condizioni indesiderabili della vita umana, e di trovare e applicare mezzi efficaci a questo scopo.

Una vita marcata da religiosità e spesso anche da fanatismo con l’intento di difendere degli ideali religiosi generalmente si svolge con una completa indifferenza ai problemi più profondi della vita umana, in aggiunta al coinvolgimento in attività di natura indesiderabile che mantengono gli occhi interiori dell’anima completamente chiusi, impedendo all’individuo di vedere che ci sono contraddizioni tra quello che professa e le sue azioni.

Solo nel vero risveglio, anche nei primi stadi, è possibile distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra l’essenziale e il non essenziale, tra ciò che è vero e ciò che è falso, tra ciò che è illusorio e ciò che è reale.

Se questa facoltà spirituale di discriminazione non è stata ancora sviluppata in misura sufficiente, l’individuo ha bisogno di più esperienze indesiderate, deve continuare a picchiare la testa contro il muro, provare più sofferenza per svegliarsi dal suo sonno e gridare angosciato chiedendo la libertà dalle sue afflizioni.

E la natura continuerà a fornirgli tribolazioni, vita dopo vita, in misura sempre crescente fino a quando si sveglia e comincia a percorrere il sentiero che conduce alla sua liberazione finale.

Dedicarsi alla pratica sistematica del risveglio permette l’ottenimento della consapevolezza della Realtà Ultima in modo permanente e libera l’individuo dalle illusioni e le limitazioni della vita umana.

Avviene quindi una trasformazione che è un’esperienza unica in cui nulla cambia veramente eppure tutto cambia.

Di fatto non avviene alcun cambiamento in ciò che si vede, ma ciò che è visto viene visto dal centro della propria coscienza illuminata dalla Realtà Ultima, privato di tutte le apparenze e le illusioni che nella vita ordinaria impediscono di vedere la Verità.

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