Nuovo primo ministro, cosa cambia

enricoVIII

Gentiloni ha ricevuto l’incarico dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di formare un nuovo Esecutivo, che avrà il compito di creare le condizioni affinché la nazione possa tornare quanto prima alle urne. Lo afferma il segretariato generale della presidenza.

Dietro il paravento di questa bella prospettiva troviamo il vero obbiettivo, il “patto di stabilità” da far approvare velocemente. La BCE scalpita.

Dopo di questo c’è da fare una nuova legge elettorale, foraggiare le banche (“salvarle”) e poi forse a maggio o a giugno nuove elezioni. Ma mollerà la poltrona Gentiloni una volta assolti quei primi tre obbiettivi, o meglio dopo avere eseguito quanto ordinatogli? Si dedicherà poi veramente a portare quanto prima gli Italiani al voto?

“Quanto prima”, cioè appena possibile, è molto meno di una vaga promessa. Senza dire quali fattori determineranno quando un’azione potrà essere fatta è un espressione priva di reale significato. Non fissa alcun obbiettivo certo con una data di scadenza, come in un vero progetto.

La vittoria del NO durante il referendum costituzionale è stata importante, c’è stata quella partecipazione alle urne che nasce dal dire basta a governi che non governano affatto ma solo svendono preziosi beni pubblici a interessi privati e succhiano a ritmo serrato le nostre risorse.

Il risultato del referendum ha tirato giù Renzi dallo scranno, è uscito dalla porta ma è rientrato dalla finestra con Gentiloni.

Non mi identifico in alcun partito, ho dato il mio apporto partecipando a una votazione referendaria non politica conscio che non solo la Costituzione era in pericolo, ma che i ceppi che ci mantengono schiavi sarebbero stati ancor più stretti e le chiavi buttate via.
Ma se vogliamo chiamare il risultato del NO una vittoria del popolo, questa è solo apparente.

Durante le elezioni per un nuovo governo, ci sarà molta confusione, non ci saranno solo due caselle con Sì o No da sbarrare. Indipendentemente da quale casella si sbarri, cambierà la tinta al palazzo, ma sarà sempre lo stesso.

A dispetto di qualsiasi promessa che possa essere fatta da un nuovo governo, nella sostanza cambieranno solo le persone al volante della stessa macchina che viaggia nella stessa direzione.

Il Principe

Altri schieramenti politici si faranno avanti con le loro proposte, come sempre allettanti, ma il modus operandi dei politici è sempre lo stesso da secoli.

Macchiavelli spiega egregiamente come deve comportarsi un leader politico di successo, e così si comportano ancora oggi:

Ma è necessario questa natura saperla bene colorire, et essere gran simulatore e dissimulatore e sono tanto semplici li uomini, e tanto obbediscano alle necessità presenti, che colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare […] Deve adunque avere un Principe gran cura, che non gli esca mai di bocca una cosa che non sia piena delle soprascritte cinque qualità [clemente, degno di fede, umano, onesto, religioso], e paia, a vederlo e udirlo, tutto pietà, tutto integrità, tutto umanità, tutto religione. E non è cosa più necessaria a parere d’avere, che quest’ultima qualità; perché gli uomini in universale giudicano più agli occhi che alle mani, perché tocca a vedere a ciascuno, a sentire a’ pochi. Ognuno vede quel che tu pari; pochi sentono quel che tu sei, e quelli pochi non ardiscono opporsi alla opinione de’ molti, che abbiano la maestà dello stato che gli difende; e nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de’ Principi, dove non è giudizio a chi reclamare, si guarda al fine. Facci adunque un Principe conto di vivere e mantenere lo Stato; i mezzi saranno sempre giudicati onorevoli, e da ciascuno lodati; perché il vulgo ne va sempre preso con quello che pare, e con l’evento della cosa; e nel mondo non è se non vulgo; e gli pochi hanno luogo, quando gli assai non hanno dove appoggiarsi. Alcuno Principe di questi tempi, il quale non è bene nominare, non predica mai altro, che pace e fede; e l’una e l’altra, quando e’ l’avesse osservata, gli arebbe più volte tolto lo Stato, e la riputazione. Machiavelli – Il Principe

Il Principe non è mai morto. Il ritorno del principe, spiega come agiscono le persone al potere di uno stato:

Tutti noi siamo ciechi dinnanzi ad uno dei fenomeni più importanti delle nostre vite: il reale funzionamento della macchina del potere…si tratta di una cecità indotta dallo stesso potere al fine di perpetuarsi”.

Il lavoro di imposture culturali funzionali al potere è affidato da sempre proprio agli intellettuali e costituisce una delle loro principali fonti di reddito”.

I media sono gli strumenti principali tramite i quali agiscono. Durante la campagna del referendum, quasi tutti i giornali, le emittenti TV come la RAI e il network di Mediaset hanno pompato la disinformazione e la propaganda di regime.

Molti soldi sono stati spesi per fare apparire con annunci a pagamento nella prima pagina di google la campagna referendaria a favore del SI, insieme all’acquisto di domini internet per il medesimo scopo e altre azioni di propaganda. E non si sa da dove siano arrivati quei soldi.

Leader di altre nazioni auguravano a Renzi la vittoria del SI a favore di una riforma che “avrebbe reso l’Italia uno stato più snello e più moderno…” e altre scemenze del genere.

Ma tali leader agiscono sempre allo stesso modo. Quando un primo ministro da loro tanto osannato sparisce dalla scena, hanno già pronti i tentacoli per agganciare il suo successore. Mettono le mani avanti, lo spettacolo deve continuare come da copione.

Un esempio ci viene dato dalle dichiarazioni della Merkel, da un intervista pubblicata su diversi quotidiani.

Angela Merkel “ha appreso con dispiacere” delle dimissioni di Matteo Renzi dopo la vittoria del NO al referendum costituzionale. La cancelliera – riferisce il portavoce – ha sempre sostenuto le riforme promosse dal governo Renzi ma ritiene importante “rispettare la decisione democratica presa dai cittadini italiani” (Seee! Ahahah!) che hanno votato NO al referendum costituzionale. La Merkel aggiunge che “ha lavorato bene e con fiducia con Renzi” e che la Germania è pronta a collaborare con il prossimo governo italiano.

… la Germania è pronta a collaborare con il prossimo governo italiano. Chiaro? Oltre 4 secoli fa, mentre le corone di Francia e di Spagna si fronteggiavano per la supremazia in Europa e nel nuovo mondo, i prìncipi e i duchi italiani, la classe politica del tempo, gretti, rissosi e municipalistici, incapaci di pensare ad un futuro di prosperità, si appoggiavano o meglio si mettevano a disposizione dell’una o dell’altra potenza pur di salvare un minimo di potere entro le mura della loro cittadella. Fu allora fu coniato il proverbio “o Franza o Spagna, purché se magna”. Vale ancora adesso, in entrambe le direzioni.

Quindi con Renzi o con chiunque prenderà il suo posto, purché se magna.

E’ molto probabile che le elezioni verranno fissate dopo il termine “naturale” della legislatura per garantire l’agognata pensione ai parlamentari.

La Macchina dello Stato

Quando avviene un cambio di governo e viene nominato un nuovo primo ministro, non importa quali partiti salgano al potere, il sistema politico con le varie strutture rimane invariato.

Riporto nuovamente quanto scrive il Macchiavelli:

Facci adunque un Principe conto di vivere e mantenere lo Stato; i mezzi saranno sempre giudicati onorevoli, e da ciascuno lodati; perché il vulgo ne va sempre preso con quello che pare, e con l’evento della cosa; e nel mondo non è se non vulgo; e gli pochi hanno luogo, quando gli assai non hanno dove appoggiarsi.

Il principe, pensi dunque a vivere e a mantenere lo stato, i mezzi saranno sempre giudicati onorevoli e lodati da ognuno, perché il volgo (qui inteso con valore spregiativo, la parte più rozza e ignorante del popolo) guarda sempre a ciò che sembra e al risultato finale. I pochi non contano, e i più non sanno dove appoggiarsi.

Tutta la struttura gerarchica serve per mantenere sé stessa, dai suoi capi, che sia un re o principe o i vertici dell’esecutivo di un governo “democratico” o un dittatore, giù fino al fattorino che passa le carte da un ufficio all’altro dell’ultimo strato della burocrazia.

E lascio a te indovinare da dove prende le risorse per mantenersi.

Per quanto sia un pesante fardello inflitto mantenere strutture parassitarie di uno stato, oggi tale fardello è molto più pesante, perché a loro volta ogni nazione con la storia del debito pubblico mantiene altre strutture come Bruxelles, e i cartelli internazionali delle banche.

Se questo avviene è perché abbiamo dato il nostro accordo ad essere munti e tosati, a dare buona parte del frutto del nostro lavoro, in cambio di illusori diritti e benefici.

Probabilmente non sai nemmeno che hai dato il tuo accordo, e in quale modo è stato ottenuto. E forse addirittura pensi che sia giusto venire munto e tosato.

Tutti noi siamo ciechi dinnanzi ad uno dei fenomeni più importanti delle nostre vite: il reale funzionamento della macchina del potere…si tratta di una cecità indotta dallo stesso potere al fine di perpetuarsi”.

Come questo avviene viene descritto nel prossimo articolo.

Di Luciano

In questo settore del tempo la mia identità è Luciano Gianazza