scopo della vita

Lo Scopo della Vita

Lo scopo della vita è innato

Quando arriviamo in questo mondo tramite la nascita, di solito non ci chiediamo immediatamente perché siamo qui. Il nostro scopo della vita non si è ancora manifestato. La vita inizia e prosegue nell’inconsapevolezza, esprimendo l’energia che è in noi con il gioco per trarre gioia da esso.

Crescendo veniamo inseriti nel ciclo dell’istruzione per apprendere a come gestire la nostra vita dentro il sistema in cui siamo nati, per portare avanti la nostra vita in maniera ordinata dando il nostro contributo alla comunità.

In seguito cerchiamo un lavoro, quasi sempre non secondo la nostra inclinazione ma basandoci sulla necessità di procurarci i mezzi per la nostra sussistenza.

Non sempre siamo motivati da uno scopo insito in noi stessi, si può intuire questo da molti annunci di chi cerca lavoro: “Persona volenterosa cerca qualsiasi lavoro…”

Giocare, apprendere, lavorare possono essere considerati degli scopi, ma più che di nostra scelta sono imposti dall’ambiente in cui viviamo. Anche quelli che ci spingono a scegliere una carriera di un tipo o di un altro, e quindi che potremmo definire nostri, come essere un attore, un cantante, un imprenditore sono motivati dalla soddisfazione del nostro ego che deriva dal consenso che viene dato dalle altre persone a ciò che rappresentiamo.

Molte cosiddette star del mondo del cinema, della canzone, o altri campi dell’arte, come pure figure di rilievo del mondo degli affari, finiscono preda dell’alcol o degli psicofarmaci quando non vengono più scritturati o estromessi dall’attività lavorativa.

Il loro scopo non era il proprio scopo della vita, perché tale vero scopo è, appunto, per tutta la vita e non è nutrito dall’approvazione o il plauso del mondo esterno.

Dobbiamo per forza fare qualcosa per sopravvivere, ma se non vogliamo vivere nella sofferenza, anche se attenuata da effimere soddisfazioni che possono derivare dall’accumulo di beni, viaggi e vacanze e divertimenti di varia natura, parallelamente è necessario scoprire il proprio scopo della vita.

Prima che questo avvenga dobbiamo però porci la domanda di rito: “Qual’è il mio scopo della vita?”

Potrebbe sorprendere che qualunque cosa un Essere umano stia facendo, nessuno escluso, non importa in quale direzione vada, altro non sta veramente facendo se non cercarlo, indipendentemente dal fatto che la sua vita possa concludersi senza averlo trovato, di conseguenza riprendendo la ricerca nella vita successiva.

Un unico scopo

La prima cosa di cui un cercatore della verità deve rendersi conto, è lo scopo della vita. Non appena un Essere comincia a sentirsi sobrio dall’intossicazione della vita, allora la prima cosa che si chiede è: “Qual è lo scopo della vita mia?”

Ogni Essere ha il suo scopo, ma alla fine tutti gli scopi si risolvono in un unico scopo, ed è quello scopo che ogni Essere cerca: lo scopo della vita. Tutti gli Esseri, lungo il percorso giusto o sbagliato, prima o poi, arriveranno a tale scopo, uno scopo che deve essere portato a compimento, uno scopo al conseguimento del quale è intesa l’intera creazione.

Ma la differenza tra l’Essere che cerca e l’Essere che lavora alla cieca verso tale scopo è come quella tra il mondo materiale e il suo creatore. Il corpo è il vascello che viaggia alla ricerca dello scopo e così fa l’Essere; ma è privilegio dell’Essere sentire la gioia e la felicità della realizzazione dello scopo, non del corpo; e così è per gli Esseri che si stanno inconsapevolmente sforzando di raggiungere questo scopo come per quelli che si sforzano coscientemente di raggiungerlo, entrambi convergendo verso la stessa realizzazione. La differenza sta nel farlo coscientemente o meno.

Lo Scopo Esteriore

Il primo passo sul sentiero spirituale per un Essere è realizzare il suo scopo della vita esteriore. Non ogni Essere del mondo realizza il suo scopo esteriore nella vita. E l’Essere che non se ne accorge, può proseguire, forse, fino alla fine della sua vita senza realizzarlo, ma chi si impegna in questo, prima o poi lo realizzerà. Perché la risposta alla sua domanda è continuamente presente nel suo cuore.

Ogni Essere viene in esistenza per un determinato scopo e la luce di tale scopo è sempre accesa in quell’Essere.

Anche se c’è già una fiamma accesa prima che la persona si manifesti sulla terra, rimane alla persona scoprire da sé lo scopo della sua vita, sebbene tutto all’esterno di sé punti a quello scopo.

Ci si potrebbe chiedere, “Qual è il modo migliore per una persona per capire lo scopo della sua vita?” Se si segue la traccia verso cui si è attratti, se si segue la propria inclinazione interiore, che non riceve soddisfazione da qualsiasi altra cosa, si percepisce, “C’è qualcosa che mi aspetta (che uno non conosce al momento), che mi porterà soddisfazione.” Per chi è intuitivo, è ancora più facile, perché allora gli viene continuamente detto qual è lo scopo della sua vita.

La Natura possiede perfezione di saggezza. Gli insetti hanno innato il senso di come costruire il proprio nido per proteggere se stessi e di fare scorta del loro cibo. Alle api, che hanno il dono di fare il miele, la Natura ha insegnato come fare il miele.

Allo stesso modo in ogni Essere è innata la spinta a cercare il suo proprio scopo. Il mondo materiale non ha altro fine se non quello di insegnare all’Essere come scoprire il proprio scopo e ogni evento nel quale viene coinvolto contiene insegnamenti per portarlo a vedere tale scopo. Se l’Essere non sente la chiamata e dorme, non è colpa della Natura, che lo sta continuamente chiamando. Pertanto, se volessimo usare poche parole per dire come trovare il proprio scopo, queste sarebbero: svegliandosi dal sonno.

Lo Scopo Interiore

Lo scopo esteriore potrebbe condurre allo scopo interiore della vita? Certamente. Tutto ciò che una persona fa, spirituale o materiale, è solo un trampolino di lancio per arrivare allo scopo interiore. Se sbaglia, l’errore è in lui stesso, sta comunque lavorando verso l’obiettivo interiore. Ogni Essere si manifesta nel mondo seguendo uno schema e agisce per portare a compimento l’intero disegno divino. Se c’è una differenza, la differenza è di quel particolare individuo.

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