libero arbitrio

Libero Arbitrio

Se cerchiamo informazioni sul libero arbitrio, troviamo parecchie teorie, molte discutibili, alcune più o meno accettabili, altre decisamente fuorvianti, come anche la perentoria affermazione che il libero arbitrio non esiste.

Nei dizionari le definizioni di libero arbitrio si sprecano, def.1, def.2, def.3, ecc. Per interagire con altre persone mi accerto che la definizione che intendo usare per parlare di un determinato argomento sia la stessa degli interlocutori, altrimenti staremmo parlando di cose differenti e non potremmo mai arrivare a una conclusione costruttiva del discorso.

Da tempo ho rigettato tutta la mia educazione, istruzione e indottrinamento parentale, scolastico, politico e mediatico.

Per conoscere su un determinato argomento rivolgo le domande alla “mia” Coscienza e ottengo le risposte non condizionate da credenze e convinzioni. Si potrebbe pensare che tali risposte siano elaborate e complesse, ricche di particolari e aspetti. Sono invece caratterizzate dalla massima semplicità, una semplicità che mi lascia colmo di meraviglia, se non stupore.

Tale semplicità ha il potere di mostrare l’archetipo — il primo esemplare assoluto, come il manoscritto di un autore — dell’oggetto delle domande, e tutte le alterazioni successive, alterazioni che arrivano persino al significato opposto, appaiono istantaneamente ai miei occhi.

Libero Arbitrio e Destino

Anche su Dio le definizioni si sprecano, lo intendo come infinito e indefinibile, origine di ogni essere spirituale, e conseguentemente di tutte le cose visibili e invisibili ai sensi fisici.

L’essere spirituale, uno dei quali sei tu che leggi, è un frammento dell’infinito. La c.d. Scintilla Divina. Tale frammento ha le stesse identiche caratteristiche dell’Uno da cui proviene.

Dio onnipresente, onnipotente, bastano questi due qualità per dire che non si può negare che abbia il libero arbitrio, ovvero il potere di agire — creare — secondo il suo volere senza l’interferenza di forze o autorità superiori — forze superiori che non esistono, essendo Dio la massima autorità, l’Assoluto.

Noi in quanto frammenti di Dio con le medesime qualità possediamo de facto per origine divina il libero arbitrio.

Dire che il volere del singolo essere spirituale è predeterminato da fattori sovrannaturali, il cosiddetto destino, per via dei quali il volere degli individui sarebbe prestabilito prima della loro nascita, non esistendo un’autorità superiore che possa decidere in tal senso come affermato nel paragrafo precedente, è una fallacia.

Può sembrare che esista il destino, siamo abituati a sentire luoghi comuni come “Era destino”, “Ognuno deve seguire il proprio destino”, “Non possiamo far nulla per cambiare il destino”, “Lui e io siamo come due stelle predestinate a girare l’una intorno all’altra”, ne puoi trovare quante ne vuoi.

Da migliaia di anni filosofi, teologi, studiosi, pensatori fino ad oggi si sono scontrati e si scontrano nelle arene accademiche con i sostenitori dell’uno o dell’altro punto di vista senza mai arrivare a quale dei due sia corretto.

Nasciamo liberi e con il libero arbitrio. Il neonato, un essere incarnato in un corpo che ancora deve imparare ad usarlo, ha il libero arbitrio. Non discuto qui sul fatto che ha esercitato il libero arbitrio anche nel determinare dove e da chi nascere.

Di fatto, appena giunto in questa dimensione materiale, è un Sovrano. Sovrano significa “colui che sta sopra”, un’autorità che non ha nessuno al di sopra di sé. Dopo pochi giorni il padre lo va iscrivere nel registro delle nascite, dando con la propria firma il consenso allo Stato in vece del figlio a inserirlo nella sua struttura, cedendogli la sua Sovranità.

Da quel momento da Sovrano si ritrova nello stato di schiavo. Il tutto avviene in maniera surrettizia — con l’inganno — in quanto viene taciuta intenzionalmente la circostanza fondamentale, ovvero che da quel momento sarà amministrato dallo Stato.

Quello è il primo consenso che abbiamo “involontariamente” dato, per delega. È per questo che quando cerchiamo di far valere i nostri diritti, invocando le leggi e la costituzione non ci riusciamo, lo Stato ci possiede grazie a quel primo consenso dato e così sarà finché non lo revochiamo.

Ha sempre il libero arbitrio, ma a causa di quel atto/contratto stipulato dal padre a sua insaputa con lo Stato, non potrà sempre meno esercitarlo.

Nei primi giorni il neonato piange e nulla riesce a impedirglielo, solo smette di piangere quando la sua richiesta è stata soddisfatta. Sta esprimendo il Libero Arbitrio.

Quando inizia a gattonare va dove vuole, per lui frasi come “non si va sotto la sedia, non si toccano le prese di corrente, ecc.” non hanno alcun valore. Continua ad andare dove vuole andare e non c’è alcuna autorità che decida per lui dove andare. Lo sollevano, lo spostano da un altra parte, ma appena lo posano sul pavimento riparte verso il suo obbiettivo del momento.

A un certo punto, dopo tovaglie tirate giù con la tavola apparecchiata, o bidone dei rifiuti organici rovesciati sul pavimento appena lavato, ripetuti più e più volte, la madre o il papà sclera e le urla diventano il primo blocco all’esercizio del libero arbitrio. Poi lo mettono nel recinto con i giocattoli perché non faccia danni, limitando ulteriormente la sua libertà, di cui il libero arbitrio necessita.

Certo capisco, non viviamo in campagna, il nostro appartamento è piccolo, se lo tiro fuori da lì distrugge la casa…

Crescendo viene punito perché il suo agire non è conforme alla consuetudine famigliare, a scuola tramite l’istruzione la sua mente viene riempita di credenze e narrazioni, gli orari delle varie fasi della giornata vengono regolati contro i suoi bioritmi, le leggi dello Stato, le tasse, le sanzioni, e tutto il resto che assorbe la sua energia.

Ha sempre il libero arbitrio ma la possibilità di esercitarlo viene molto limitata, complici le credenze e le convinzioni, non sue, non native, ricevute dal sistema che governa il mondo.

È però diventato un buon cittadino, o cattivo, ma sempre cittadino schiavo.

Una volta che il libero arbitrio dell’essere umano, uno spirito associato intimamente a un corpo, appare quasi inesistente è facile cadere nelle credenze del destino, andare in cerca di “mezzi per evolvere” salire e scendere da tutti i giochi che la new age e i suoi derivati apparsi nei decenni successivi mettono a disposizione.

Giunti a quel punto si può credere che il destino esista e che “siamo destinati”, pensando che le cose debbano per forza andare nel solo modo che magari abbiamo sognato, collezionando serie di insuccessi, illusioni e delusioni senza fine, quando invece il Libero Arbitrio applicato alle intuizioni prive di errori della Coscienza ci offre di volta in volta la scelta migliore per noi stessi e gli altri.

Il nodo da sciogliere è quel primo consenso carpito con l’inganno, la replica del peccato originale.

Per farlo cerca, studia, prova, sbaglia, cadi nelle trappole di quelli che dicono che faranno tutto loro per te, riprova, sbaglia di nuovo, cadi in altre trappole, riprova… alla fine ce la farai, troverai la strada giusta per tranciare il nodo gordiano, come Alessandro Magno che non riuscendo a scioglierlo lo tagliò con un colpo di spada.

Torna in alto