L’albero del Mondo

albero del mondo

Questo è il modo in cui viene spiegata parte della conoscenza, semplice e chiara dagli indios Shipibo in Perù e altre tribù dell’Amazzonia.

Il Mondo è diviso in tre livelli: i mondi superiori, medi e inferiori.

Questo è l’albero del mondo, con le radici, il tronco e i rami, che corrispondono ai mondi inferiori, medi e superiori.

Questa è la Trinidad dei Nativi dell’Amazzonia

Ogni livello ha una certa qualità vibrazionale che contiene la saggezza e la guarigione specifica che è accessibile quando si entra in uno stato di coscienza che va oltre l’intelletto.

Il mondo inferiore è comunemente mal percepito come il luogo in cui vivono gli spiriti maligni, pervaso dalle tenebre, e in generale si ritiene che non sia un bel posto.

Ciò è dovuto principalmente al nostro condizionamento culturale che colloca l’Inferno “laggiù”, e il Cielo “lassù.”

Il mondo “inferiore”, le radici dell’albero, è il luogo dove molti spiriti della natura risiedono. E’ un luogo dove è possibile connettersi con l’essenza di una pianta, di un minerale, di un animale, di una montagna, di un lago, o qualsiasi altro aspetto della natura. In questo modo, il mondo inferiore fornisce informazioni sulla Natura, e la rete invisibile di interconnessioni che essa contiene.

Nessun “metodo scientifico” potrà mai farlo con gli strumenti del mondo di mezzo.

È il luogo dove risiedono gli animali e le piante di potere. Nella cultura cristiana corrispondono vagamente ai santi protettori.

Il mondo inferiore potrebbe anche essere considerato il nostro inconscio, quelle parti del nostro essere che sono costantemente in gioco, ma di cui ancora non siamo a conoscenza.

Il mondo di mezzo è la nostra realtà così come la conosciamo. E’ la nostra vita quotidiana e luogo dove risiedono il nostro corpo fisico e la nostra normale coscienza di veglia. La realtà del mondo di mezzo è pieno di prove, tribolazioni e benedizioni ma è solo un terzo dell’albero della vita.

E’ un mondo sintetico creato dall’intelletto, dalla mente, dalle idee manifestate che chiamiamo progresso tecnologico. In un certo senso è irreale, e chi vive solo in esso non sta realmente vivendo, sta sognando.

Se non siamo ben radicati nella saggezza del mondo inferiore, il nostro tronco non sarà in grado di portare il nutrimento di cui i rami hanno bisogno per raggiungere la piena fioritura. Affinché la nostra realtà del mondo di mezzo sia comprensibile, è necessario essere ben fondati con il mondo inferiore, quello delle radici dell’albero della vita, cioè, entrando in comunione con le dinamiche invisibili della Natura, le essenze spirituali del mondo naturale.

Il mondo di mezzo potrebbe essere considerato il nostro ego, o sé cosciente. Ma l’ego o falsa personalità, è reale quanto un personaggio di un’opera teatrale. E se hai dimenticato che stai recitando, credendo di essere il personaggio, non stai vivendo la tua vita.

Il mondo superiore è quello che alcuni chiamano il “cielo”. È il luogo degli imperi galattici, dove risiedono esseri planetari che riteniamo evoluti e che razionalizziamo con concetti che non spiegano realmente quelle che consideriamo che siano nostre guide celesti o spiriti guida, angeli e archetipi (i 12 segni astrologici). Il mondo superiore riguarda ciò che chiamiamo il nostro sé superiore, o supercoscienza che permea tutto il tempo e lo spazio. Non è possibile spiegare ciò che può essere compreso solo facendone esperienza.

Il mondo superiore è dove la saggezza è di qualità vibrazionale superiore a quella del mondo inferiore. Non è migliore, si differenzia solo per qualità. Superiore e inferiore sono solo termini usati convenzionalmente per cercare di esprimere differenze, in realtà tutto si trova sullo stesso piano, ma anche la parola piano è usata convenzionalmente, non esiste alcun piano, alcuna linea e alcun punto.

E’ una cosa piuttosto bizzarra cercare di spiegare qualcosa che non appartiene al reame dell’intelletto.

Il mondo superiore rivela la profondità della nostra vera natura essenziale che ci porterà alla fioritura del nostro scopo. È il nostro picco delle frequenze, il nostro vertice. È qui che troviamo le informazioni che ci porteranno più vicino ad essere in armonia con l’Unità.

Ogni mondo è una parte indispensabile del nostro essere e l’universo in generale. Nessuno dei tre ha insegnamenti o guarigioni che sono meglio o peggio degli altri, sono solo diversi.

Questo è il motivo per cui l’analogia di un albero è così utile, non si può dire che le radici siano peggio dei fiori. Senza queste radici, non ci sarebbero fiori, e ci deve essere un gambo per collegare i due.

Ogni parte ha il suo posto nella struttura dell’intero, e tuttavia, il tutto non può essere riconoscibile studiando le singole parti. Per questa ragione la scienza e la medicina del mondo di mezzo non vanno da nessuna parte, non importa quante cose possano scoprire sul particolare.

Non si può capire l’intero albero, fissando la nostra attenzione sulle radici, passando poi al tronco, e infine ai fiori. È necessario allontanarci un po’ per guardare l’intero albero e guardarlo come un essere organico intero, solo allora la profondità del suo essere potrà essere sperimentata.

Così è con il nostro essere.

Dobbiamo rispettare e onorare tutte le parti di noi stessi e non perderci nel vivere in uno qualsiasi dei mondi esclusivamente.

Dobbiamo diventare fiumi fluidi di coscienza in grado di scorrere tra tutti i mondi e stati di coscienza con facilità e accettazione, ma senza dimenticare di fare un passo indietro e guardare l’Unità.

Parlarne soltanto non serve alla nostra crescita, è necessario connettersi con le energie dei tre modi.

Diversamente potrai solo fare discussioni accademiche e paragoni con altre culture che dicono la stessa cosa, a dimostrazione di quante cose conosciamo, ma che non comprendiamo, perché l’unico modo di comprendere questa conoscenza è sperimentarla e viverla.

Di Luciano

In questo settore del tempo la mia identità è Luciano Gianazza