La Natura e il Mondo possono essere meravigliosi

natura meravigliosa

La Natura, dimensione fisica della Creazione

Ci sono ancora dei luoghi che ci lasciano incantati quando ci troviamo di fronte ad essi.

La natura è una nozione comune, che tutti conoscono fintanto che non ci viene chiesto di definirla. Questo è normale: non esiste una definizione consensuale al riguardo e il termine è rifiutato dalla maggior parte delle discipline accademiche sia nelle scienze che nelle discipline umanistiche. Eppure resta, e anche meglio: è eminentemente politica — e ancor di più in un momento in cui l’idea di “proteggere la natura” è pressante.

Così, “natura” è rimasta essenzialmente un termine “casuale” nelle lingue europee, e non è quasi mai stata oggetto di teorizzazione accademica avanzata, se non per l’espressione “natura umana”, che ha avuto il suo momento di gloria nel XVIII secolo sotto l’impulso di David Hume o Jean-Jacques Rousseau.

Inoltre, il termine Natura è apertamente aggirato da molti scienziati, che preferiscono iponimi meglio definiti e soprattutto misurabili — perché nell’età moderna non c’è scienza senza quantificazione — come “biosfera”, “biodiversità”, “biocenosi”, “ecosistemi” e altre “fisicità” tra gli antropologi.

È difficile credere che l’universo nasca dal Caos a seguito della combinazione casuale di elementi, come sostiene la scienza del mainstream, e non da una Forza Creatrice.

Non importa come si chiami questa Forza Creatrice, Dio o altro, secondo la cultura che ognuno ha fatto propria, per propria convinzione o accettando passivamente la religione che gli è stata imposta per luogo di nascita.

La domanda “Chi è Dio” non può trovare una risposta nell’ambito limitato della mente umana, non potendo includere concetti assoluti, illimitati. Supponiamo solo che la Natura è la manifestazione di un piano o disegno che non conosciamo a fondo.

Dal lato pratico non è necessario sapere come la mente definisce un oggetto, che sia astratto o tangibile.

Ultimamente c’è molto fermento intorno alla teoria della Terra piatta.

L’universo è un’illusione. Un’illusione che è uno strumento per “ritornare” alla Sorgente di un gioco Cosmico creato per essere fonte di gioia e beatitudine che è stato pervertito in un incubo di sofferenza e riportarlo al suo scopo originario è il vero gioco.

Secondo la meccanica quantistica, l’Universo è fatto di flussi, che quando vengono guardati, cioè vengono interferiti dal flusso dell’osservatore, sono visti come particelle.

È un ologramma, concetto familiare a chi ha letto i libri di David Bohm, che teorizza che percepiamo l’Universo fisico come risultato dell’interpretazione che il nostro cervello dà alle onde di interferenza che compongono l’universo.

Quindi i flussi possono essere come tali o come particelle. Come vengono viste le particelle dipende dagli accordi della maggioranza, accordi presi “all’inizio” della creazione che agiscono da credenze, e che quindi determinano il modo di vedere la terra, i pianeti e la Natura in generale.

Se però gli accordi che stabiliscono che la Terra è sferica vengono dismessi, sempre dalla maggioranza, a favore di altri che sostengono che la terra è piatta, allora la terra viene vista come piatta, come nel medioevo.

Ma in realtà non è né sferica, né piatta, ogni cosa nell’Universo, pianeti, soli, galassie, i nostri corpi, sono solo fasci di flussi che interferiscono fra di loro.

Può essere vista indifferentemente come sferica o piatta, e i sostenitori delle due teorie hanno entrambi ragione, ma a monte di questo sono entrambi effetto di apparenze.

Sotto questo punto di vista, la nostra vita non cambia, i governi continueranno a sostenere che dobbiamo pagare le tasse, indipendentemente che la Terra sia piatta o sferica, e gli esseri umani si sono trovati coinvolti come vittime o perpetratori in guerre senza fine, intervallate da illusori momenti di pace, su una Terra piatta o sferica.

dio con barba e triangolo

Lo stesso discorso vale per il concetto di Dio, può essere concepito in modi differenti, esiste una Forza Creatrice che si manifesta creando le infinite possibilità della Coscienza Cosmica, di cui ognuno di noi esprime uniche combinazioni di qualità, ed è ciò che rende il singolo individuo unico e differente da ogni altro.

Poi che lo si voglia rappresentare come proposto da una o l’altra religione come un vecchio dalla barba bianca con un triangolo dietro la testa o come un essere luminoso, la cosa non cambia.

Le grandi religioni organizzate hanno creato stereotipi e dogmi al fine di rendere l’uomo schiavo e suddito per dominarlo e trarre i privilegi che tale arrogato diritto di dominio procura, nascondendo le chiavi dei cancelli che una volta aperti permettono di ricongiungersi alla Coscienza Cosmica.

L’universo viene creato caratterizzato da Amore e Bellezza, e “nel corso del tempo” arbitrari introdotti lo hanno trasformato nel luogo di sofferenza nel quale ci troviamo oggi.

L’essere umano identificato nella forma umana conserva nella sua essenza l’impulso a ritornare alla Sorgente, alle “origini”, impulso che non può essere cancellato, può essere solo offuscato.

A questo impulso si deve il successo di libri, seminari e corsi che propongono il miglioramento personale e qui sta l’inganno, di cui la maggior parte dei vari autori e promotori non è consapevole, per quanto alcuni possano esserlo, dimenticando che tale miglioramento non è diretto all’essere, ma alla sua personalità o ego, che possiamo considerare sinonimi.

Personale ed ego vanno a braccetto, e il miglioramento personale che punta al rafforzamento dell’ego, a un’insistenza che tale ego venga sempre più validato e accettato sempre più dagli altri esseri umani determina una sempre maggiore separazione dal resto dell’Umanità.

Tale rafforzamento dell’ego, l’arricchimento qualitativo della personalità, non fa altro che rafforzare una forma vuota, non meno irreale delle immagini dei VIP create negli uffici delle Relazioni Pubbliche e promosse dal sistema economico sociale come esempi di eccellenza. Da qui il bisogno creato dal sistema di eccellere, essere al di sopra della mediocrità come garanzia di maggiore sopravvivenza.

Il miglioramento della personalità, come inteso in questo contesto, viene considerato desiderabile dopo aver dimenticato la propria vera natura spirituale.

Una personalità per quanto arricchita da qualità eccellenti, non porta maggiore beneficio di una mediocre, se chi la indossa non si è liberato dalle grinfie dell’identificazione.

Stando così le cose, ovvero se l’identificazione è presente, è una difesa eretta consolidando i confini intorno al proprio spazio vitale, a causa di un terrore indescrivibile che senza solide mura si verrebbe annichiliti e messi fuori di esistenza.

E queste mura, oltre che essere una difesa dagli “attacchi” come quelle di antichi castelli, soprattutto tengono prigioniero chi le ha erette intorno a sé.

Paradossalmente, la distruzione dell’ego, o meglio, la rimozione dell’identificazione con esso, è la chiave per “diventare”, in realtà ricordarsi di essere, Coscienza, con tutte le sue peculiarità.

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Di Luciano

In questo settore del tempo la mia identità è Luciano Gianazza