libertà

La libertà va conquistata

“La libertà non è un diritto ma una conquista.”

Ogni tanto compare fra i commenti.

È il contrario di quanto afferma la Costituzione fra i diritti e i doveri del cittadino.

Adoro i pistolotti, ne vado a caccia, mi divertono un mondo, i politici ne hanno fatta un’arte per infarcirne i loro discorsi.

Leggo fra le varie definizioni di pistolotto, che non ha nulla a che fare con pistole o pistolini: “Lettera o discorso d’esortazione o di rimprovero, scritta o pronunciato con sentenziosa prosopopea (Atteggiamento improntato a una presuntuosa e talvolta ridicola gravità).

Ormai i miei figli sono cresciuti, quando erano in età scolare ho insegnato a loro a riconoscere e a ridere della stupidità di cui sono fatti gli spot pubblicitari. Avrei potuto anche offrire a loro un premio ogni volta che avessero scoperto un pistolotto nei discorsi dei politici, ma non ho mai voluto sottoporli alla tortura.

Potrebbe essere un gioco interessante per gli adulti. Potresti scoprire che la politica è piena di pistolotti, stupidi spot pubblicitari dei vari parlamentari.
Ormai famoso è uno fra i tanti di Conte: “È un atto d’amore che chiedo alle banche.” Pensavo che fosse una delle frasi più belle di Osho.

L’Articolo 13 della costituzione dice: “La libertà personale è inviolabile”.
E non è un pistolotto. Quindi di fatto ce l’hai. O ce l’avevi.

C’è un sacco di letteratura in giro in cui compaiono affermazioni sulla conquista della libertà, così tanta da far credere che si debba SEMPRE combattere per la propria libertà.

I libri di storia sono pieni di frasi simili, l’inno nazionale ne è pregno, quindi diventa apparentemente scontato che la libertà debba essere conquistata. E’ una narrazione fra le molte che si possono fare di “così vanno le cose nel mondo”, una manna per i trafficanti d’armi.

Sarebbe più corretto dire che possiamo riconquistarla se ce la siamo fatta portar via, volontariamente per avere dei presunti benefici che si sono rivelati essere delle catene, o involontariamente perché ingannati.

Questo se lo desideriamo e se ne siamo capaci. Per alcuni la libertà non è desiderabile. C’è chi preferisce restare schiavo, dando il proprio consenso ad esserlo purché si provveda ai suoi bisogni elementari, delegando ad altri la responsabilità per il proprio mantenimento e la propria salute.

Se sei una persona che non si allinea alla corrente di pensiero dominante e non vuole adeguarsi, e ti meravigli perché ti stanno dando addosso, è perché il cane difende sempre il suo padrone.

Una volta persa, possiamo combattere per riconquistare la libertà, ma se la battaglia viene combattuta su questo piano materiale, la libertà non sarà mai conquistata.
Il liberatore di oggi sarà il dittatore di domani, non importa cosa prometterà, cavalcando il malcontento popolare. Osserva la storia, e guarda quanta libertà abbiamo dopo millenni di guerre.

L’apparente libertà di volta in volta conquistata è una forma di schiavitù sempre più sottile. Non ci sono più le imponenti sbarre delle segrete del passato, le prigioni moderne ne hanno di più sottili, in futuro le sbarre non saranno più necessarie.

Torna in alto