Istinto e Impulso

Istinto e Impulso

Istinto e impulso, le differenze

Sentiamo parlare di agire istintivamente, non sempre si tratta di istinto, ma di impulso.

L’istinto umano è guidato dalla ragione, l’impulso è una mera reazione che non è sotto il controllo dell’individuo.

Nei dizionari istinto e impulso sono diventati quasi sinonimi ma non lo sono.

Gli animali che vivono allo stato selvaggio, non quelli che convivono con gli esseri umani, agiscono d’istinto. E’ ciò che li mantiene in vita.

Un animale trova qualcosa che sembra edibile, lo annusa e l’istinto immediatamente gli dice se mangiarlo oppure no, se lo nutrirà o lo intossicherà.

Gli animali domestici decidono in base al loro senso del gusto alterato, raramente in base all’istinto, se non è stato “umanizzato”. Un cane che possiede ancora l’istinto inalterato non mangerebbe mai le crocchette, i gelati, le brioche o molte delle cose che gli propinasse il suo saggio padrone.

L’istinto alterato nell’essere umano

Per gli esseri umani la cosa è più complessa. L’istinto della razza umana si è, o è stato, pesantemente compromesso dalla cosiddetta civilizzazione. L’istinto dell’uomo è inquinato da modificazioni mentali, per esempio, non sceglie il suo cibo in base all’istinto ma ai suoi sensi ugualmente alterati.

Decide in base all’apparenza L’occhio vuole la sua parte o all’aroma, spesso il risultato di additivi, e non riceve alcuna informazione dall’istinto, a meno che non abbia elevato il suo livello di consapevolezza.

L’istinto di sopravvivenza dell’Uomo è differente da quello degli animali, la necessità di uccidere è rara, come quella di salvare la propria vita nel caso di un attacco imprevisto da parte di un individuo posseduto da un impulso omicida.

Casomai il suo istinto, quando non compromesso, gli farà evitare di mettersi in situazioni in cui la sua vita potrebbe essere in serio pericolo.

Molte persone vengono uccise perché hanno reagito d’impulso a una provocazione facendo degenerare la situazione. Esempi possono essere trovati nelle liti fuori dalle discoteche, nelle liti fra vicini, durante un sorpasso in autostrada, e molte altre circostanze. Ma prima di queste situazioni estreme, possiamo trovare relazioni rovinate, affari andati male, cause legali, litigi continui e tutto quanto avvelena la vita sociale.

Un istinto sano, che è sempre accompagnato da una elevata consapevolezza, fornirà l’informazione che sarebbe opportuno non reagire a una provocazione, al posto di cedere all’impulso di difendere il proprio ego.

Alcune persone non agirebbero perché fermati dalla paura, ma è una cosa diversa dal trattenersi dietro consiglio dell’istinto, il loro istinto potrebbe essere ugualmente alterato, se si sentissero più forti del provocatore reagirebbero impulsivamente.

L’impulso un’energia non facilmente controllabile

L’impulso spinge l’individuo senza che questi possa fare qualcosa per evitarlo.

L’istinto permette di farsi ascoltare, dà l’informazione e l’individuo decide se seguirla o meno, e la persona consapevole che conosce bene il suo istinto la seguirà. La decisione sarà sempre più rapida, se non istantanea, in base al livello di consapevolezza che possiede.

La consapevolezza è un elemento fondamentale per l’intervento dell’istinto. L’istinto non contaminato non commette errori.

Si sente dire che bisogna “ascoltare il proprio corpo”. Questo equivale a seguire l’istinto, ma a condizione che il corpo sia purificato dalle tossine e residui indigesti, la mente sia purificata dai desideri creati dal mondo esterno, dalle emozioni negative e che l’essere spirituale abbia raggiunto la consapevolezza sufficiente per distinguere desideri assorbiti dall’ambiente dalle effettive necessità.

La maggior parte delle volte ascoltare il proprio corpo non significa altro che soddisfare uno dei tanti desideri vaganti: “ho ascoltato il mio corpo e mi ha detto che vuole un bel panino con la porchetta e patatine fritte”  piuttosto che un gelato, un tiramisù, una bella birra, o altro.

L’istinto puro compare quando spirito mente e corpo sono allineati per lo scopo unico per cui siamo qui: arrivare a conoscere chi o cosa siamo veramente.

Allora non ci sarà posto per l’impulso, ma solo per azioni corrette per ogni situazione. Una volta che sapremo chi siamo, l’istinto darà l’informazione alla quale seguirà l’azione immediata, senza l’intervento delle indecisioni, dubbi, intenzioni contrarie di cui è solitamente infarcita la mente.

Questo non avviene dall’oggi al domani.

Possiamo iniziare purificando il corpo con diete adeguate e digiuni, Ehret ha fornito la strada, poi purificando la mente abbandonando desideri instillati dall’esterno e che non ci appartengono.

Lo spirito non necessita di alcuna purificazione, è solo barricato da una mente e un corpo intossicati.

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In questo settore del tempo la mia identità è Luciano Gianazza