Chi ci ha creato? 2

Chi ci ha creato?

L’idea più comune, soprattutto fra chi gravita in ambiti religiosi è che Dio ci avrebbe creato a sua immagine e somiglianza. Un’altra è che dal Caos, per una combinazione casuale di elementi inanimati si sarebbe sviluppato il primo organismo vivente e noi, dopo una lunga serie di cambiamenti evolutivi, passando attraverso le scimmie saremmo poi diventati umani. Sono certo che mi ringrazierai per il fatto che non ci occuperemo di venire a capo di questo pippone che tanto appassiona e arrovella da secoli evoluzionisti e creazionisti. Non è necessario.

La mia esperienza in questo Universo è differente da quanto prospettato sopra. Nel tentativo di esporla lo farò come se fosse in generale, ma riguarda solo me.

E possibile che anche la tua possa aver seguito lo stesso iter, ma se ritieni che sia avvenuto diversamente quello sarà vero per te, e non ci sarà alcun motivo di discutere o “confrontarsi”, come ho visto che piace immensamente a molti, perché nessuno può conoscersi meglio di sé stesso, o almeno così dovrebbe essere, e dire a un altro che è diverso da come ritiene di essere sarebbe invalidativo e una mancanza di rispetto.

Cosa Siamo

Possiamo dire che siamo quando siamo consapevoli di esistere da qualche parte nell’Universo. Il verbo essere esprime il fatto che qualcosa esiste, c’è, è lì. Potrebbe essere percepita oppure no, dipendendo dalla capacità del singolo individuo. Uno spirito potrebbe essere percepito grazie alle frequenze su cui oscilla, se la persona è essa stessa in grado di oscillare sulle stesse frequenze. Il fatto che una persona non lo percepisca non significa che non esista oggettivamente, per quanto soggettivamente non esisterà per quella persona finché non lo percepirà.

Essere è anche sostantivo con il significato di chi o ciò che esiste.

Quando dico sono un Essere intendo che sono con una particolarità: Sono per autodeterminazione, senza alcun intervento esterno. Da qui prende origine la totale esclusività della responsabilità per Sé Stessi.

Prima di Essere, c’è un Nulla, un Vuoto senza alcuna qualità, senza alcun limite, quindi Infinito, senza alcuna dimensione, sostanza, tempo, movimento, spazio, temperatura, energia o caratteristica, ma con la potenzialità di essere qualsiasi cosa.

Questo Vuoto potrebbe essere immaginato grande quanto miliardi di Universi, o piccolo come una capocchia di spillo, non ha nessuna importanza, sarebbero solo espressioni creative di chi immagina. La sua peculiarità è che può manifestarsi in qualsiasi cosa, un granello di polvere come pure una forza esplosiva che potrebbe distruggere milioni di Universi o al contrario una forza che potrebbe imploderli, risucchiandoli.

Da questo Vuoto, quando viene espresso il pensiero SONO, un Essere “nasce”, e nello stesso istante in Esso prendono forma tutte le caratteristiche che quel particolare Essere avrà.

Così faranno altrettanti infiniti Esseri al momento della Creazione di un Universo, ognuno con le sue specifiche funzioni necessarie per mantenerne l’Equilibrio.

Come è fatto un Essere

Per passare dallo stato potenziale del Vuoto a quello manifesto della Dualità, viene espresso il primo pensiero Sono. Nell’istante immediatamente successivo (qui possiamo parlare di tempo, di prima e dopo, perché ormai siamo nel mondo duale ovvero materiale), l’Essere decide quale orientamento avranno le sue azioni, e quali qualità esprimerà nell’agire.

Sono tutte decisioni che l’essere prende all’istante per stabilire come opererà da lì in poi. Tali decisioni possiamo chiamarle principî.

Un principio è un valore etico o morale che sta alla base, quindi le fondamenta su cui qualcosa verrà costruito. In questo caso non si tratta di un principio morale o etico che varia nel corso nel tempo, nelle varie culture, religioni, o usi e costumi, ma di un assioma che ha un valore immutabile deciso dall’essere al momento di manifestarsi nell’Universo Fisico.

Un esempio di come intendo per principio in questo contesto potrebbe essere la Rettitudine.

I vari dizionari danno definizioni simili a questa: Assoluta conformità ai principi morali, che si riflette in una condotta di assoluta onestà e probità. Oppure: Attributo proprio di Dio quando gli si attribuiscono i sostantivi di santo e giusto. Queste definizioni non ci portano da nessuna parte perché difettano di inequivocabilità, dipendendo dal livello di consapevolezza e di comprensione di chi legge. Per esempio da chi o cosa è Dio e cosa significa santo, giusto, onestà, probità, ecc., per ognuno.

Al livello di questo mondo materiale, quello della dualità, non esistono Assoluti.

La definizione appropriata di Rettitudine sarebbe: Andamento in linea retta, senza deviare. E non è soggetta a interpretazioni come potrebbe invece esserlo la definizione di Giusto. Un’altra persona ed io potremmo avere parere opposto sul fatto che sia giusto o meno pagare le tasse.

L’insieme dei principî formulati e l’Energia generata dall’intenzione di agire in base ad essi, costituiscono la struttura dell’Essere che si presenta similmente a quella di un atomo con i suoi elettroni.

Bene e Male

Bene e Male assoluti non esistono, e le definizioni su cosa siano questi due opposti abbondano. Se una zanzara sta per infilare il suo pungiglione, spiaccicarla al volo la considero un’azione del Bene. La zanzara però non è d’accordo dal suo punto di vista, per lei è Male.

Per decidere cosa sia bene e male una persona deve riferirsi al suo concetto di bene e male. Il suo bene ne conterrà senz’altro di più di quanto consideri male e per iniziare ad avvicinarsi a ciò che è Bene dal punto di vista universale è un buon passo.

La stessa cosa può essere fatta per quanto riguarda il concetto di male. E per ogni coppia di opposti, di cui ognuno può trovare facilmente degli esempi.

L’Essere viene in esistenza quando formula il pensiero SONO. In quell’istante si trova di fronte alle due scelte possibili della Dualità: fare parte del percorso del Bene o del Male, entrambi necessari per la manifestazione del mondo materiale, come ogni altra coppia di opposti. Per gli esempi ho scelto la coppia Bene/Male, dato che si presta bene a questo scopo.

simbolo del tao

Alcuni sceglieranno il percorso del Bene, altri viceversa quello del Male. Non esistendo assoluti nel mondo materiale, il Bene conterrà un punto di Male e il Male un punto di Bene, come rappresentato dal simbolo del Tao.
Nessuno è completamente santo, e nessuno è completamente malvagio. Ed è sempre possibile cambiare percorso in qualsiasi momento, passando dal Bene al Male e viceversa.

Quando uno dei due prevale, la Legge dell’Equilibrio farà espandere anche l’altro, per mantenere in esistenza l’Universo. Più male viene perpetrato, maggiormente il bene si espanderà.

Da qui l’inutilità di “combattere il male”, specialmente portando avanti iniziative nel mondo esterno. Se proprio vuoi combatterlo, inizia con quello che c’è in te. Se guardi in te stesso, ne troverai più che a sufficienza, spesso sminuito come “piccole cose” o giustificato in un modo o nell’altro. E non esiste nessuno che non abbia “mai fatto male a una mosca”, se non come luogo comune, anche se a molti piace illudersene. La pettegola che non risparmia critiche a nessuno, che sorride a denti stretti a chiunque incontri per poi parlarne alle spalle spargendo il suo veleno, ha un’ottima opinione di sé, di brava persona che non ha mai fatto male a una mosca.

Come trovare Se Stessi

Non possiamo che essere noi stessi. Chi ha scelto la Via del Bene, lo noterà sempre di più nella misura in cui aiuterà altri a proseguire sulla stessa Via.

Chi ha scelto la Via del Male, lo noterà proseguendo su quella via, cercando di imprigionare sempre più altri Esseri nell’ignoranza per renderli schiavi al fine di nutrirsi della loro energia.

Siamo sempre noi stessi e “diventare Sé Stesso” significa togliere ciò che ricopre questo Sé Stesso, ovvero il Male che si trova nel lato oscuro che generalmente non vogliamo guardare. Quando lo guardiamo affrontando la paura, prendendone atto e prendendoci responsabilità di averlo commesso, si cancella e svanisce, e una sempre maggiore “quantità” del “nostro” Me Stesso si manifesta. La meta è manifestarci come lo siamo al momento in cui abbiamo deciso di Essere, tramite il Pensiero Primo: SONO.

Allora sarai Te Stesso, con tutto il suo splendore e Potere.

Chi ha deciso per il Male non ha la possibilità di fare la stessa cosa, non ha il male da guardare dentro di sé, essendo la manifestazione esteriore del Male. Il punto di Bene che ha dentro di sé non può cancellarlo nel tentativo di diventare più malvagio, potrà solo commettere più azioni malvagie. Il Bene non può essere cancellato, è la “sostanza” di cui è fatta l’Essenza, come scoprirai quando “tutto il te stesso” sarà visibile, non coperto dal Male. Il Male in ultima analisi è una bugia, è una creazione successiva che si manifesta opponendosi alle caratteristiche del Bene. Questa bugia è necessaria perché la Creazione abbia luogo, e l’Essere decide di dimenticare che è una bugia, non c’è possibilità di fare un gioco se si conosce già la soluzione.

Che il Bene non possa essere cancellato è una fortuna per il malvagio, perché quando lo rivedrà dentro di sé ritroverà la sua Essenza, scoprendo che tutti gli esseri al di là del ruolo assunto nel gioco dell’universo materiale sono puri e perfetti e che l’Essenza è la sorgente di questo Bene incancellabile. Alcuni lo scopriranno prima e possibilmente abbandoneranno il percorso del Male per mettersi su quello del Bene, altri dovranno aspettare che questo gioco del mondo materiale sia terminato. In questo gioco alla fine tutti vinceranno. Vincere significa manifestare quel Se Stesso così com’è prima della contaminazione dell’Universo Materiale. Può essere fatto in qualsiasi momento della propria vita, quando il lavoro di guardare il lato oscuro è completato.

Qualora il male venisse totalmente eliminato l’Universo materiale cesserà di esistere per il semplice fatto che è il risultato di forze in opposizione.

Questa è la dimostrazione dell’Amore Incondizionato Divino, che si prende ugualmente cura di tutti gli Esseri, nessuno escluso.

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