Sani con succhi di piante fresche

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ipericoDevo ringraziare un amico di Facebook che mi ha chiesto se conoscevo il libro di Walter Schoenenberger “Sani con Succhi di Piante”. Non l’avevo mai letto ma mi ricordavo vagamente del titolo e allora sono andato a curiosare in quella che coraggiosamente chiamo libreria.

In realtà è un ammasso di libri non catalogati e in ordine sparso e confuso dove per mettere i libri usati che acquisto nei vari mercatini settimanali ormai devo comprimere quelli esistenti e cacciare dentro a forza i nuovi arrivati. A volte li sento protestare, come se avessero un’anima, e mi immagino una folla stipata a forza in spazi ristretti come succede nella metropolitana di Tokio e mi decido allora a comprare un nuovo scaffale da aggiungere agli altri, per mettere in ordine i libri, con immensi sospiri di sollievo da parte loro. Ordine che purtroppo dura poco.

L’unico ripiano davvero in ordine, tale da sembrare un reliquario, è quello dei libri originali di Arnold Ehret e dei suoi colleghi di fine ‘800 e inizio ‘900.

Cercando, alla fine ho trovato addirittura due copie di “Sani con succhi di piante” una della Sperling & Kupfer Editori del 1979 e una degli Oscar Mondadori del 1981. Metto questi dati per facilitarne la ricerca a chi volesse procurarsi una copia, entrambe esaurite in libreria.

L’autore racconta la sua avventura con la ricerca e produzione di succhi con piante fresche nel periodo dalla prima guerra mondiale al dopoguerra della seconda in Germania, un periodo tutt’altro che facile.

E’ interessante il fatto che ai sommergibilisti della marina tedesca, per evitare che si manifestasse lo scorbuto, veniva somministrata vitamina C sintetica, ma questo procurava ai marinai eczema intorno alla bocca e una sete eccessiva.

Fu chiesto all’autore di produrre una bevanda estratta dai frutti di rosa canina, nota per la sua elevata quantità di vitamina C, ma anche di A, B1, B2, E, K e P.

Gli effetti collaterali scomparvero, grazie al fatto che il prodotto era naturale ma anche perché conteneva altre vitamine e minerali che agiscono in sinergia dando quei risultati che i prodotti sintetici non possono dare se non minori e a volte non privi di effetti collaterali.

La rosa canina era nota già 2500 anni fa come antiinfiammatorio e Ippocrate ne decantava le qualità.

Un altro divertente aneddoto riguarda la famiglia reale bavarese:

Sul far della primavera, la famiglia reale bavarese, dopo la prima colazione del mattino, aveva l’abitudine di raccogliersi, su espresso desiderio del sovrano, nel salone ove attendeva, rispettoso e deferente, il farmacista di corte che portava due bottiglie: in una c’era del succo di tarassaco estratto di fresco e nell’altra del succo di ortica. A ogni membro della famiglia reale veniva servito un bicchierino pieno di ciascun succo; e poco importava se si schermivano: era tradizione di corte. Il sovrano aveva ordinato questa cura primaverile, e tutto sommato non era il peggiore dei suoi ordini.

Questa storia me la raccontò una volta un vecchio farmacista che ai tempi del suo apprendistato era stato mandato nel Giardino Inglese di Monaco a raccogliere, per il sovrano, le prime ortiche e i teneri germogli del tarassaco per estrarne subito il succo nella farmacia di corte.

L’errore che la scienza ortodossa commette è che, nei suoi studi e ricerche su quelle che chiama “sostanze” naturali, definisce l’elemento contenuto in prevalenza, per esempio in una pianta, come “principio attivo” e cerca di estrarlo ignorando gli altri elementi contenuti considerandoli inutili o di marginale importanza.

Quando vengono estratti gli elementi di una pianta per uso terapeutico non se ne devono eliminare alcuni ritenendoli privi di valore, fanno parte di una sinfonia armoniosa, di un intero che se spezzato risulterà di efficacia minore se non addirittura irritante.

Ecco quindi perché i farmaci, anche se di origine naturale, producono effetti collaterali, oltre che per il fatto di essere sostanze morte, figuriamoci quelle di sintesi ottenute da prodotti petroliferi che sono per di più sostanze tossiche.

Ci sono succhi di piante che possono produrre dei sintomi come leggere irritazioni cutanee o altri fastidi e per questa ragione per poterli vendere viene imposto ai produttori di rimuovere gli elementi responsabili di tali irritazioni. Il fatto è che quelle irritazioni sono sintomi di disintossicazioni che il succo integrale produce e che ora privo di alcuni elementi non è più in grado di produrre diventando di conseguenza inefficace, al massimo una gradevole bibita.

Il succo delle piante è paragonabile al nostro sangue in quanto serve per apportare elementi nutritivi alla pianta. Considerando che i vegetali sono ciò di cui il corpo umano si deve nutrire per mantenersi sano e vigoroso, il succo di tale piante fresche è l’alimento effettivo che viene totalmente assimilato dall’organismo. L’apporto che i succhi possono dare, da soli per uso terapeutico, o in aggiunta a un’alimentazione di frutta e verdura è notevole.

La pianta ancora fresca è una entità unica e armoniosa, un’unità biologica: nella sua completezza essa è qualcosa di diverso che agisce anche diversamente da una pianta secca o da un prodotto chimico. – Walter Schoenenberger

Per quanto le tisane fatte dall’erborista con piante essiccate possano in qualche modo aiutare è ovvio che non possono eguagliare il succo fresco della pianta.

Il libro dà dei suggerimenti per il consumo di succhi di piante fresche e afferma che il succo migliore e più a buon mercato è quello che si pressa da soli: ma allora è necessario accertarsi che siano rispettate le seguenti condizioni:

  • coltivazione o ambiente naturale ineccepibili (per esempio, le piante che crescono sui bordi dell’autostrada non sono certo adatte) ;

  • impiego di piante fresche (carote, patate, sedani gobbi immagazzinati da diverse settimane hanno già perso molte sostanze importanti) ;
  • pulizia scrupolosa e massima rapidità durante la preparazione.

Inoltre ancora una regola importante: consumo immediato!

Il libro parla delle qualità di diverse piante e verdure e della cura di specifici disturbi con i succhi di piante fresche.

Avendo la conoscenza offerta da Arnold Ehret tramite il suoi libri, di cui abbiamo ora l’opera completa, sappiamo che la vera cura avviene solo tramite disintossicazione dell’intero organismo.

Infatti un determinato succo, o miscela di succhi, risolve una specifica malattia o disturbo perché induce un processo di disintossicazione in più organi che quando intossicati sono responsabili nel generare quel disturbo o malattia.

I farmaci che fanno sparire rapidamente un determinato sintomo in realtà lo sopprimono senza rimuoverne la causa, peggiorando di fatto la situazione perché ora l’organismo si ritrova in più le sostanze chimiche tossiche del farmaco.

Degli esempi sono i vari prodotti pubblicizzati per trattare il mal di testa. Vengono promossi per la rapidità con cui fanno sparire il mal di testa senza fornire alcuna consapevolezza da cosa quel mal di testa è causato. Ma rendere consapevoli le persone fa diminuire i guadagni delle case farmaceutiche.

Oltre ai succhi di frutta fresca possiamo fare succhi con diverse piante che si trovano nei campi o nei boschi che forniscono minerali e vitamine e altri elementi nutritivi e curativi.

Un estratto del libro spiega ulteriormente l’importanza del succo delle piante fresche:

I principi della terapia con le piante

Potrei citare ancora molti principi simili. Ma ho già messo in evidenza le differenze fondamentali fra la terapia con le piante ancora fresche e ogni altra terapia, e penso che si possa tranquillamente parlare dei loro principi particolari.

Perché dunque è diversa dalle altre terapie?

1 ) Assimilazione più facile delle sostanze

Le sostanze dei succhi delle piante vengono assimilate con particolare facilità perché corrispondono al rapporto di soluzione originario nella cellula del vegetale.

2) Beneficio per gli organi della digestione

Lo stato diluito e organico dei succhi freschi delle piante, in netto contrasto con quello ad alta o altissima concentrazione dei medicinali chimici, non affatica lo stomaco e l’intestino, tanto più che le parti cellulosiche sono state eliminate.

3) Effetto molteplice

Le sostanze organiche create dalla natura si uniscono a quelle minerali assorbite dalle piante affondando le loro radici nel terreno, formando così un’unità sostanziale. È con la totalità delle sue sostanze che la pianta esercita un’azione regolatrice e armonizzante superiore a quella delle sostanze isolate.

4)Mineralizzazione del ricambio

Tutti i succhi delle piante hanno un contenuto in minerali prevalentemente basico e agiscono in ogni caso contro l’iperacidità nel sangue.

Walter Schoenenberger

Ci sono molte erbe e piante da cui si possono estrarre succhi nutrienti e disintossicanti. Alcune sono comuni come prezzemolo, sedano, carciofo, altre selvatiche come tarassaco, farfaro, aglio selvatico, iperico, e ogni altra erba di cui sono ricchi i nostri prati e boschi.

Nell’ottenere succhi di alta qualità la classica centrifuga ha lasciato il posto agli estrattori di succhi, decisamente in grado di soddisfare pienamente chi vuole introdurli nella propria alimentazione.

Per avere un’idea delle differenze fra centrifuga e estrattore leggi i contenuti di questo sito:

Centrifugafrutta.it

Di Luciano

In questo settore del tempo la mia identità è Luciano Gianazza