Non solo vaccini

prozac ai bambini

In questo periodo — estate e autunno 2017 — l’attenzione cade sui vaccini, ma è solo un aspetto della questione dei farmaci dannosi (lo sono sempre, per quanto sia accettabile l’uso di quelli salvavita).

Bambini e adolescenti sono un grande mercato per le case farmaceutiche. Gli psicofarmaci sono un altro aspetto sul quale dovrebbe essere messa la stessa attenzione.

Per esempio il Prozac viene dato anche a bambini di otto anni, per non parlare del Ritalin.

A questo proposito è stata presentata un’interrogazione parlamentare, ma pare che non sia stato discusso l’argomento, forse perché in quella seduta c’erano questioni più importanti come le Iniziative per tutelare il marchio della mozzarella di bufala campana – n. 3-03142…

L’interrogazione era rivolta alla ministra della salute, che sicuramente tutti gli italiani conoscono per il suo operato.

Questo che segue è il testo integrale dell’interrogazione, che non compare in discussione nel Resoconto completo stenografico di cui troverai il link del sito istituzionale della Camera in calce all’articolo:

(L’enfasi è aggiunta)

«Atto Camera – Interrogazione a risposta scritta 4-17835 – presentato da BECHIS Eleonora – martedì 19 settembre 2017, seduta n. 853. BECHIS, ARTINI, BALDASSARRE, SEGONI e TURCO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

secondo lo studio ESPAD 2016 Italia realizzato dall’Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa i giovani italiani sono i maggiori consumatori di psicofarmaci non prescritti, con una media del 10 per cento contro quella europea che si attesta sul 6 per cento;

dal succitato studio si evince che un adolescente su dieci utilizza gli psicofarmaci senza la ricetta del proprio medico usando ad esempio quelli che trova in casa nell’armadietto dei medicinali di famiglia, oppure li compra on line;

gli psicofarmaci più utilizzati sono i medicinali che garantiscono concentrazione nello studio, quelli per l’umore e anche per far passare il senso di fame;

dal recente report dell’Istituto di ricerche farmacologiche «IRCCS Mario Negri» di Milano sono tra i 20 mila e 30 mila i minorenni a cui in Italia vengono somministrati psicofarmaci e antidepressivi;

dal report dell’IRCCS emerge come farmaci, quali la Paroxetina, che fra gli effetti collaterali nei casi di depressione contemplano anche l’aumento della propensione al suicidio e la cui somministrazione è espressamente vietata dalla legge n. 648 del 1996 ai minori di 18 anni, vengono somministrati quotidianamente a molti adolescenti;

Palmieri Vincenza, presidente dell’Istituto nazionale di pedagogia familiare (INPEF), in una recente audizione presso la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ha dichiarato che oltre il 30 per cento dei pazienti, che intraprende un percorso di sostegno per una eventuale dismissione e riabilitazione dichiara che, oltre al farmaco prescritto, acquista prodotti in farmacie, utilizzando le più svariate tecniche di convincimento, ma riuscendo comunque ad ottenere il prodotto anche senza ricetta. Ciò, come risultato di un eccesso diagnostico già in età prescolare;

la stessa ha sostenuto altresì: in Italia, 8 anni è l’età a partire dalla quale viene somministrato l’antidepressivo Prozac ai bambini, (cosa espressamente vietata dalla legge n. 648 del 1996 ai minori di 18 anni, aggiungo io) un’età in cui è possibile attivare invece con successo altri tipi di intervento non farmacologico. Il ricorso allo psicofarmaco viene pertanto utilizzato come prima risposta invece di prevedere prese in carico meno invasive:

come, alla luce di quanto espresso in premessa, si intenda intervenire per garantire il pieno rispetto della legge n. 648 del 1996;

come si intenda monitorare il consumo di psicofarmaci nell’infanzia per evitare che l’inappropriatezza della somministrazione crei nel tempo danni ancora maggiori nello sviluppo dei bambini;

quali iniziative si intendano assumere per porre un freno al consumo di psicofarmaci senza prescrizione da parte dei minori. (4-17835)»

Sul sito istituzionale della Camera trovi il resoconto. Leggendo i convenevoli, l’incredibile prolissità dei discorsi, centinaia di parole per dire qualcosa che potrebbe essere espresso in una frase, rende comprensibile il motivo per cui spesso i poveri parlamentari vengono sorpresi addormentati dall’obbiettivo della macchina fotografica. Immagino che vengano svegliati dal compagno di poltrona accanto con una gomitata al momento di votare. Compagno che era rimasto sveglio non perché dotato di incredibile capacità di stare di fronte all’immane flusso di parole, ma forse perché impegnato a chattare con il cellulare. Immagino che sappiano già se votare si o no prima di entrare in assemblea.

Qui trovi il Resoconto stenografico completo dell’Assemblea Seduta n. 853 di martedì 19 settembre 2017.

Non c’è traccia dell’interrogazione sugli psicofarmaci a bambini e adolescenti.

Di Luciano

In questo settore del tempo la mia identità è Luciano Gianazza