Modifiche al Libretto Scolastico

genitori e figli

Leggo su un quotidiano locale un articolo in cui viene evidenziato che sul libretto scolastico è sparito il nome “genitore”: è stato sostituito con “responsabile”. Un consigliere interroga la Provincia, con richiesta di chiarimenti relativo all’uso nel libretto di collegamento scuola–famiglia, presentando un’interrogazione dell’Istituto Comprensivo riguardo alla dizione ”Responsabile 1 e Responsabile 2” usata al posto di “Firma dei genitori”.

Il consigliere chiede chi è il responsabile dell’iniziativa, se tale iniziativa sia stata assunta all’insaputa dei genitori, se si intende intervenire affinché nell’Istituto i bambini possano tornare ad avere il termine Genitori al posto dell’anonimo Responsabili, quali siano le iniziative che in concreto la giunta intende assumere”.

In attesa della risposta della giunta provinciale, a spiegare la situazione è la dirigente dell’Istituto Comprensivo: “In molti istituti è già così da tempo. Non pensavamo di avere fatto un atto tanto rivoluzionario ad aver scritto “Responsabile”, invece di “Genitore o chi ne fa le veci”.

Ci sono istituti che usano questo termine da tempo.

Il libretto scolastico è stato totalmente rivisto nella sua veste grafica in base a principi di semplicità, “responsabile” comprende sia “i genitori” sia “chi ne fa le veci”), e pulizia di layout.

Siamo una istituzione statale/provinciale e quando comunichiamo con i genitori/responsabili, dobbiamo essere certi che si tratti proprio di chi la legge identifica come responsabili (a volte ci sono genitori naturali che hanno perso l’affido dei figli).

Siamo una scuola inclusiva e pensiamo a tutti i minori, anche a chi i genitori non ha. Il codice civile parla di “responsabilità genitoriale” e quindi è la legge che ci autorizza ad utilizzare la parola responsabili. Tale locuzione non può essere vista come una diminuzione del ruolo genitoriale, anzi, i genitori non sono solo responsabili di aver generato (genitore), ma anche dell’educazione, mantenimento, istruzione e accudimento dei propri figli.

Il libretto scuola-famiglia è un documento ufficiale e richiede un registro linguistico formale. Ricordiamo che il nostro nuovo libretto riporta anche un estratto del “Progetto di Istituto” deliberato in marzo 2017 dagli organi collegiali.

Ad oggi nessun genitore si è fatto vivo con noi per farsi ascoltare in merito alla questione.

Ora leggendo questo articolo superficialmente le risposte della dirigente potrebbero apparire sorrette da argomentazioni logiche.

E giustificato anche il cambiamento:

[…] In molti istituti è già così da tempo. Quindi perché meravigliarsi tanto? Ma il fatto che sia ormai una consuetudine non significa che sia corretto, se prendiamo in considerazione altri valori come quelli sanciti dai Diritti Umani e il significato originale e completo di genitore.

[…] Il libretto scolastico è stato totalmente rivisto nella sua veste grafica in base a principi di semplicità, “responsabile” comprende sia “i genitori” sia “chi ne fa le veci”), e pulizia di layout. Potrebbe comprendere entrambi, ma genitore è specifico, il termine include molto di più di responsabile.

Essere genitori è una responsabilità educativa e di cura dei figli, compito per il quale tuttavia non esiste una preparazione specifica. Compito dei genitori, nel concreto del loro esempio, è quello di educare i figli al rispetto di sé e degli altri, nonché quello di offrire l’affettività necessaria al corretto sviluppo emotivo del bambino. Anche l’autorità deve essere esercitata per guidare il figlio con equilibrio e chiarezza, esercitando la potestà genitoriale in funzione della responsabilità genitoriale.

Genitore

Il genitore è una figura fondamentale per la crescita del minore, il quale per definizione è più debole ed ha necessità di ricevere amore e cure, essere difeso dai pericoli e considerato con rispetto. Il genitore pertanto deve ricordare che con la procreazione assume la responsabilità genitoriale per la quale deve avere raggiunto una certa stabilità e maturità interiore, autosufficienza e capacità di guidare il minore in modo positivo, con esempi, con amore e con rispetto. Il benessere, l’autostima, la capacità di apprendimento e di successo nella vita dei figli possono essere notevolmente influenzati dal comportamento del genitore.

Questo è ciò che è, o dovrebbe essere, il genitore e il termine include già di per sé il concetto di responsabilità. Quindi quale è la necessità di sostituirlo con “responsabile” che non include tutte le caratteristiche del genitore?

Una volta esisteva la patria potestà, la potestà attribuita al padre di proteggere, educare ed istruire il figlio minorenne e curarne gli interessi. Negli ordinamenti contemporanei tale potestà tende ad essere attribuita ad entrambi i genitori, in condizione di parità, e si parla allora di potestà genitoriale. E fin qui direi che ci siamo. Anzi, c’eravamo…

Ma il governo ci ha messo lo zampino con il D. Lgs. n. 154/2013:

Responsabilità genitoriale

È stato superato il concetto di “potestà” e introdotto quello di responsabilità genitoriale, denominazione presente da tempo in ambito europeo, e che secondo il Governo (enfasi aggiunta) meglio definisce i contenuti dell’impegno genitoriale, non più da considerare come una “potestà” sul figlio minore, ma come un’assunzione di responsabilità da parte di entrambi i genitori paritariamente nei confronti del figlio, tenendo conto delle sue capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni.

In altre parole, il figlio non è più tuo. Sarà solo un cittadino che appartiene a uno Stato, di cui sarai responsabile fino a quando sarà emancipato. E un giorno, scomparsa la parola genitore come termine giuridico, le generazioni future la troveranno nei dizionari come definizione obsoleta. I termini Padre e Madre non li troverai più nelle documentazioni ufficiali, come già nell’atto di nascita dove da sempre non compaiono Padre e Madre.

Layout

Questa è un’altra giustificazione apportata, funzionale:

[…] Il libretto scolastico è stato totalmente rivisto nella sua veste grafica in base a principi di semplicità, “responsabile” comprende sia “i genitori” sia “chi ne fa le veci”), e pulizia di layout.

Pulizia di layout? Questa è la definizione di layout a cui si riferisce la dirigente:

Layout: Nell’editoria e nei programmi informatici, impaginazione di un testo e collocazione dei vari elementi grafici.

Genitore, chi ne fa le veci, padre, madre, che confusione! Metti responsabile in tutti moduli e tutto diventa semplice e ben ordinato.

La priorità quindi va al layout, alla veste grafica, non al termine specifico genitore e decisamente più appropriato di “responsabile”.

[…] Il libretto scuola-famiglia è un documento ufficiale e richiede un registro linguistico formale.

La forma prima di tutto! Ma non sarebbe più bello, estetico e più semplice, e soprattutto più pertinente alla realtà mettere Padre e Madre al posto di un indefinito ”Responsabile 1 e Responsabile 2” che richiama i moduli dei rapporti delle linee di produzione in uso nelle aziende?

Senza contare che con l’assegnazione dei numeri 1 e 2, a genitori prima e a responsabile ora, si viene spogliati delle proprie generalità e del proprio sesso a favore di teorie discutibili che in nome del progresso e della modernità vogliono distruggere i pilastri della famiglia ovvero le figure di madre e padre.

Siamo autorizzati

Infine la dirigente sottolinea che c’è l’autorizzazione, quindi tutti sono a posto:

[…] Il codice civile parla di “responsabilità genitoriale” e quindi è la legge che ci autorizza ad utilizzare la parola responsabili.

Nessuno si è lamentato

Conclude la Dirigente scolastica:

[…] Ad oggi nessun genitore si è fatto vivo con noi per farsi ascoltare in merito alla questione.

Quindi tutto va bene così? Come dire che dopo aver fatto sottovoce una domanda in una camerata di dormienti nessuno ha risposto.

Complottismo

Avrai sentito parlare di NWO, New World Order, Nuovo Ordine Mondiale, Il Sistema, Matrix.

Fino a qualche anno fa, quando trattavo l’argomento mi davano del complottista. Oggi un po’ meno.

Complottismo: Il termine “complottismo” viene usato per designare, generalmente in senso dispregiativo, il punto di vista di chi crede alle più svariate teorie alternative in modo ritenuto acritico e fideistico e senza sentire ragioni di sorta, per sottolineare l’aspetto maniacale e paranoico che avrebbe tale atteggiamento mentale.

Sei sempre convinto che si tratti di complottismo? Se sì, passa ad altro per te più interessante da leggere. Ma se ritenessi che le cose potrebbero essere qualcosa di più che del mero complottismo, documentati e poi decidi cosa è vero per te.

Sei anni fa, nel 2011 ho pubblicato in un articolo le dichiarazioni di un insider di un cosiddetto “Nuovo Sistema del Mondo” fatte il 20 marzo 1969, ben 48 anni fa, quando molti che leggono questo articolo non erano ancora nati.

Riporto una delle sue dichiarazioni sul soggetto Gli scopi veri e quelli “dichiarati”

Ogni cosa ha due scopi. Uno è lo scopo apparente che lo renderà accettabile per la gente; e il secondo, è lo scopo reale che porta avanti gli obiettivi di stabilizzazione del nuovo sistema e per mantenerlo in esistenza.

In questo caso lo scopo apparente è rendere tutto più semplice, ottenere un layout standard, definire i contenuti dell’impegno genitoriale essendo ormai stato superato il concetto di “potestà”, ecc.

Lo scopo reale è eliminare la figura del genitore. A quel punto quel figlio ormai di nessuno sarà un bene dello stato affidato a dei “responsabili”. Per certi versi lo è già, in realtà lo è già, ma con il passare del tempo diventerà più evidente e accettato come normale dagli esseri umani sempre più assopiti.

Atri esempi di questo modo di operare possono essere la lotta al terrorismo, scopo apparente, con conseguenti maggiore controllo sui cittadini e la creazione di uno stato di polizia, scopo reale. Oppure la questione dei migranti, con lo scopo apparente di aiutare i rifugiati, per attuare il piano Kalergi, lo scopo reale. O le vaccinazioni, non occorre che mi dilunghi.

Ogni intervento politico viene sempre presentato con uno scopo apparente accompagnato da apparenti benefici, se ti prenderai l’impegno di analizzarli troverai gli scopi reali che si celano dietro di essi, e la reale, costante e progressiva soppressione dei Diritti Umani.

Di Luciano

In questo settore del tempo la mia identità è Luciano Gianazza