dizionario etimologico

Le Parole

Il mio professore di Italiano ogni tanto ci spiegava il significato di una parola, concludendo: “… e adesso diamo un’occhiata all’etimologia della parola…”

In seguito scoprii che il prof sbagliava. Non conosceva la differenza fra le parole etimologia ed etimo, quest’ultima da lui mai nominata.

Etimo: Significato vero e genuino dei vocaboli attinto alla sua origine; più concretamente la parte radicale e formale d’una voce.

ètimo = gr. ÈTYMON da KTYMOS = ETEOS vero, onde ETÀZÒ esamino, ricerco [ETEÓS sta per SET-EÒS e cfr. col sscr. SAT-YAS [= ang. sass. SOTH] che vale il medesimo: poiché nel greco idioma la s iniziale avanti vocale venne surrogata dallo spirito aspro.

Il sscr. SATYAS trova il suo fondamento nella voce SAT p. pres. del verbo ÀS-MI sono (che ritrovasi nel lat. PRAE-SENT), e quindi propr. varrebbe ciò che è (v. Essere).

Deriv. Etimologia.

Etimologia: Scienza che indaga l’origine e il vero senso delle parole e ne analizza gli elementi, comparandoli con quelli di altre parole della stessa lingua o di lingue affini; ed anche la Ragione e origine di una parola.

etimologia = lat. ETYMOLOGIA dal gr. ÈTYMOS ragione delle parole, e LOGÍA da LÒGOS discorso.

Deriv. Etimològico; Etimologísta; Etimologizzàre

L’etimo è il vero significato di una parola. Una parola è un simbolo della cosa da essa rappresentata. Qualsiasi cosa esistente è stata creata. Questo Universo è creato tramite il Suono, e così ogni cosa presente in esso.

Nell’etimo è contenuta la conoscenza relativa a un simbolo, la parola, che a sua volta contiene il suono originale dell’oggetto che tale parola rappresenta.

Chi sapesse come usare il Suono di una parola consapevolmente, premesso che la sua intenzione che fa da portante al Suono sia sufficientemente forte, esattamente come la trasmissione delle onde radio che tanto più forte è la portante emessa da una trasmittente maggiore è l’impatto e la distanza che raggiunge (semplificando per non perderci in questioni tecniche che riguardano le frequenze ecc.), potrebbe materializzare in oggetto tale suono.

E ogni parola letta o espressa con la voce o qualunque apparecchiatura che ne riproduca il suono crea un effetto sul destinatario, che sia consapevolmente o meno. Soprattutto se non conoscesse il significato originale della parola e l’intenzione immessa in essa.

Esempi sono ovunque, come al supermercato dagli altoparlanti con la solita voce chioccia: “Le offerte di oggi… sconti del xx%… speciale solo oggi per te…” viene indotta la vendita di prodotti che uno manco si sognava di acquistare.

Certamente qualcuno dirà che non compra di proposito i prodotti in offerta speciale.

E’ quindi importante conoscere l’etimo delle parole, non si tratta di un passatempo fatto per divertimento come qualcuno potrebbe pensare, perché permette la comprensione reciproca in un discorso.

Per fare un esempio se usassi una parola che il mio interlocutore non conosce o per la quale ha un differente significato ci sarebbe incomprensione.

Oggi è molto più facile che questo accada, ad alcune parole viene gradualmente cambiato il significato in maniera tale da creare confusione allo scopo di controllare le popolazioni. E’ da qualche decennio che lo stanno facendo, nei dizionari e nei libri di testo scolastici, in testi religiosi, nei media.

A poco a poco, le parole chiave verranno sostituite da nuove parole con un maggior numero di sfumature di significato. Inizialmente uno dei significati aggiunti alla nuova parola potrà essere simile a quello della vecchia parola – e col passare del tempo, altre sfumature di significato di tale parola potranno essere enfatizzati – e così quella parola verrà gradualmente sostituita da un’altra.

[…]anche i classici della letteratura sarebbero stati modificati. Mi sembra di ricordare che usò come esempio gli scritti di Mark Twain. Il lettore occasionale, leggendo una versione riveduta di un classico, non avrebbe il benché minimo sospetto che il testo sia stato modificato. I cambiamenti sarebbero così sottili che qualcuno dovrebbe passarvi attraverso parola per parola per riconoscere qualsiasi cambiamento che venisse fatto in questi classici. I cambiamenti sarebbero tali da promuovere l’accettazione del nuovo sistema.

Fonte: Medicinenon.it

A qualcuno sarà capitato di ricevere per raccomandata la richiesta di pagamento per qualche tipo di sanzione, con un plico di fogli nella lettera, dei quali il primo di presentazione inizia così:

Egregio Sig. PINCO PALLINO…

Quale onore essere chiamati egregi! E direi che il significato originale del titolo, in questo caso è davvero appropriato.

Egregio: Applicato a persona vale Eccellente, Che per doti, qualità, attitudini, opere e simili, si leva sopra degli altri.

Ma guarda da dove deriva “Egregio”

egrègio = lat EGRÈGIUS composto della partic. E dal, e GREX – genit. GRÈGIS – gregge, schiera: cioè scelto dal gregge, di-stinto dalla moltitudine (v. Gregge). Questo attributo venne dai Latini applicato alle vittime destinate al sacrifizio, le quali dovevano essere secondo il rituale integræ, intactae, egregiæ, eximiæ, electæ, cioè senza macchia, non tocche dall’aratro e scelte fra le più belle.

Deriv. Egregiaménte = in superlativo grado di éccellenza.

Ognuno dovrebbe avere un dizionario etimologico, meglio se degli anni ’50 o ’60. Le parole sono espressione del potere della creazione.

“In principio era il Verbo”

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