La Morte è un’Esperienza Meravigliosa e Illimitata

incarnazione

Di norma, siamo un paradosso vivente.

A un certo punto del nostro percorso evolutivo arriviamo a comprendere che siamo esseri spirituali eterni, scintille divine di luce gioiosa, dotati della capacità di conoscere ogni cosa su cui volessimo porre la nostra attenzione.

Comprendiamo anche di non essere il corpo che portiamo in giro, un corpo con le sue limitazioni, che può ammalarsi, farsi male, ma anche gioire interagendo con altri esseri incarnati, ma pur sempre in maniera limitata, condizionata dal tempo e dallo spazio.

Un giorno il nostro corpo, a meno che non scopriamo la formula dell’immortalità fisica, morirà, e quindi ritrovarsi in uno stato non più condizionati dal corpo, con quasi illimitate abilità e conoscenza dovrebbe riempirci di gioia, e la morte di qualsiasi persona dovrebbe essere festeggiata allegramente. Questo se guardiamo con gli occhi dell’essere spirituale.

Tuttavia se non abbiamo superato l’identificazione con il corpo fisico, guarderemo la morte dagli occhi del corpo, e soffriremo della sua morte come se fosse la nostra stessa morte.

Andreas Moritz, che molti conoscono solo come autore del libro Guarire il Fegato con il Lavaggio Epatico, ci spiega questa paradossale situazione raccontandoci una sua esperienza in un video, del quale ho tradotto la trascrizione che segue questa mia introduzione.

La Morte è un’Esperienza Meravigliosa e Illimitata

Andreas Moritz, trad.: Luciano Gianazza

E’ curioso perché associamo la morte alla fine della vita e la nascita come l’inizio della stessa.

Se lo consideri in una più ampia prospettiva, se lo guardi da un luogo in cui non hai alcun interesse personale in uno o nell’altro, vedresti che il processo della nascita, venire alla luce, è in realtà simile a un processo di morire da quella prospettiva, perché l’anima… quando si incarna, in una incarnazione come quella di Andreas che nacque il 27 gennaio 1954, allora è come una perdita.

È come la fine della libertà totale che avevi, della conoscenza e della completa connessione con ogni altra cosa.

Così l’anima che è pienamente consapevole di dove è venuta e di dove sta andando e che ha scelto i propri genitori, che è ciò che un anima fa sempre, tutta quella conoscenza, tutta quella conoscenza di sé scompare nell’istante in cui entri nel canale della nascita.

Così appena esci inizi a urlare “Ehi! Non voglio veramente essere qui!! È così stretto! È così difficile! E non posso nemmeno parlare! Non posso dire nulla!” Sei consapevole, protesti ‘aah’ e inizi a piangere e poi devi imparare tutto.

Quindi la prima esperienza è più o meno come la morte. Ora quando una persona parte da questo pianeta, allora questo è più simile a una nascita perché rinasci in quello stato di conoscenza dove sei uno con ogni cosa, ti rendi conto che sei connesso con i tuoi cari, c’è questa incredibile energia di luce che ti circonda e che tu diventi o ti fondi con essa e ti senti fondamentalmente amato da tutto l’universo e senti quella gioia, quell’incredibile gioia che non richiede nulla che la motivi.

Così, stai nascendo in uno spazio espanso e con una migliore capacità di esprimere i tuoi desideri che troveranno immediata realizzazione – ogni pensiero o sentimento che hai dall’altra parte, una volta che sei morto – può allora avere un’istantanea realizzazione che è un’esperienza meravigliosa. Hai anche accesso a tutto ciò che vuoi sapere.

Così è abbastanza sorprendente quando passi dall’altra parte e posso solo dire ciò che proviene dalle mie esperienze e da quelle di molti altri che sono morti mentre erano in questa forma fisica…

Ricordo quella volta in cui ebbi la malaria, per inciso ero in India a Nuova Delhi nei primi anni ottanta, ed ebbi il terzo attacco di malaria, la febbre era così incredibilmente alta che i medici volevano abbatterla e mi diedero dei farmaci per abbassare la febbre che io nascondevo sotto il cuscino, e non si accorsero che non li prendevo. E non appena la febbre salì a razzo, fui spinto fuori dal mio corpo ed ebbi un’esperienza consapevole di essere me stesso, totalmente me stesso, ed essere totalmente uno con ogni cosa su cui mettevo la mia attenzione e non ebbi mai la sensazione di perdere qualcosa.

Quando muori non hai alcuna perdita di alcun genere, solo acquisisci perché ti stai espandendo, non ti stai contraendo… come ti stai contraendo quando stai per nascere… e tutta la tua vasta espansione della mente comincia a collassare in un istante in cui puoi solo dire: “Ooh no! Mio Dio! Sono così limitato adesso in questo piccolo corpo!” mentre quando muori ti apri, perdi la costrizione, la limitazione di un corpo fisico, e ti espandi di nuovo, hai così tante altre possibilità, e la chiarezza della mente è così incredibile che non ti senti veramente come se avessi perso qualcosa; hai solo acquisito qualcosa!

Così quando tornai nel corpo fisico nel quale fui riportato indietro dopo otto minuti senza che ci fosse alcun battito cardiaco, ed ero fisicamente morto e io improvvisamente zuump! Arrivai zuump! Di nuovo nel mio corpo fisico, quella fu un esperienza di morire. Letteralmente. Perché il corpo era ancora malato, ho avuto la malaria ancora per un’ora e poi è completamente scomparsa.

Così, quando torni, tendi a portarti dietro alcune di quelle caratteristiche dell’esperienza che non ti lasceranno mai, e una di esse è la perdita della paura di morire.

Così, è un’esperienza molto preziosa e posso solo dire… non avere paura se succedesse a te, perché è una delle esperienze più meravigliose che tu possa avere.

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Il video La Morte è un’Esperienza Meravigliosa e Illimitata

Fonte:
Death is a Limitless and Beautiful Experience

Di Luciano

In questo settore del tempo la mia identità è Luciano Gianazza