Il potere delle parole e delle immagini

messaggio subliminale

Giorni fa ho incontrato un amico, ci siamo seduti a un tavolo in piazza, durante la conversazione ha tirato fuori il suo pacchetto di tabacco per rollarsi una sigaretta.

Non ho potuto fare a meno di notare i soliti avvertimenti contro il fumo, ma questa volta arricchiti anche da un’immagine.

Gli ho chiesto di non buttare il pacchetto ma di conservarmelo, e oggi me l’ha dato.

Vorrei che tenessi presenti dei fattori molto importanti che hanno a che fare con le scritte ben marcate in nero grassetto in campo bianco e ora anche con un’immagine associata.

Prima di proseguire nella lettura, deve essere chiaro che non intendo dichiarare in alcun modo che il fumo non faccia male, giusto per evitare che si possa dire che abbia fatto una tale asserzione.

Questo articolo è solo per spiegare un aspetto della mente umana secondo la mia opinione, derivata da mie osservazioni personali e successive valutazioni, senza pretesa che possano essere corrette, quindi discutibili e da non attribuire ad esse più valore di quanto lo si debba a una qualsiasi opinione, che sempre deve essere sottoposta alla valutazione di chi legge, ascolta, annusa, tocca e gusta.

Quando siamo presenti, alcuni dicono centrati, siamo nell’Adesso, Qui ed Ora. In tale condizione usiamo la nostra mente conscia, traiamo osservazioni utilizzando i cinque sensi, e anche un ipotetico sesto chi lo avesse attivato, valutiamo e prendiamo le nostre decisioni su cosa fare dei dati rilevati.

Tuttavia potrebbero esserci momenti in cui non si è totalmente presenti, vuoi perché l’attenzione è presa da un problema familiare o da pensieri su come pagare le bollette a fine mese, o dalla ridda di pensieri casuali nella quale alcuni sono costantemente invischiati.

Si potrebbe quindi percorrere una via mentre si va da qualche parte senza rendersi conto delle persone incontrate, magari che sorridono mentre ci si avvicina ad esse, completamente ignorate mentre le si oltrepassa, lasciandole nel dubbio su cosa possano aver fatto per non essere state salutate nemmeno con un cenno. Oppure si potrebbero fare chilometri in auto e ritrovarsi nel garage di casa propria senza aver notato il paesaggio lungo il percorso, sorpresi di essere arrivati in un attimo.

Tutto l’ambiente circostante è stato comunque perfettamente registrato in quella parte della mente chiamata Inconscio. Se ci si sottoponesse a una regressione ipnotica, cosa che sconsiglio caldamente, verrebbero riportati alla luce tutti i particolari dell’ambiente lungo il percorso, persino il numero di targa dell’auto davanti, sulla quale gli occhi sono rimasti incollati senza vederla per una decina di chilometri viaggiando in autostrada, immersi nel turbinio mentale.

Oltre a essere registrate fedelmente, le frasi lette, viste o sentite vengono prese dall’Inconscio in senso assolutamente letterale e agiscono come comandi quando contengono parole di azione, attiva o passiva.

Il meccanismo dell’ipnosi funziona allo stesso modo. L’operatore “addormenta” la mente conscia, formula alcuni comandi che vengono raccolti dall’inconscio, stabilisce in quale situazione tali comandi agiranno, per esempio quando si toccherà il nodo della cravatta, e al risveglio il soggetto eseguirà i comandi.

Quando non si è completamente presenti, distratti o assorti nei propri pensieri, si è in una certa misura in una condizione di predisposizione a ricevere comandi ipnotici dal mondo esterno che l’inconscio registra.

Ciò che rende una registrazione inconscia ancora più efficace, è la ripetizione. Lo sanno benissimo le agenzie di marketing e promotion. Con la ripetizione il messaggio/comando diventa sempre più marcato e potente, come la goccia che scava la pietra. E ancora di più quando la persona lo ignora senza prendere consapevolezza di cosa sta succedendo, perché l’Inconscio registrerà il messaggio al suo posto, e diventerà efficace quando ci saranno le condizioni necessarie.

Ne consegue che messaggi come il fumo uccide e simili, dopo un po’ ci si abitua a leggerli e vengono consciamente ignorati, ma essendo scritti con una grafica molto marcata, nero su bianco, vengono chiaramente impressi nell’inconscio, con il risultato che il significato del messaggio, il fumo uccide, potrebbe diventare più efficace anche quando non sarebbe il caso senza tali avvertimenti. Associati a un immagine l’effetto viene potenziato.

Il rimedio a tale bombardamento che, per la natura della mente stessa, va oltre al dissuadere dal fumare, è quello di leggere tali messaggi consapevolmente, e prendere atto che non verranno raccolti come comandi, ma come mere informazioni, di cui uno è libero di decidere a riguardo se valgano o meno per sé.

Tali messaggi non garantiscono che grazie ad essi uno smetterà di fumare, se è questo che vogliono le istituzioni, ma potrebbero anche fungere da incremento dei mali che si vogliono sconfiggere se si lasciasse che vengano presi in considerazione in maniera letterale dall’inconscio.

Personalmente quando leggo o sento tal genere di messaggi, applicati anche in altre aree, dal supermercato alle vaccinazioni, mentalmente rispondo: “Tie’!” mentre idealmente dirigo il pugno con il dito medio alzato rivolto ad ogni eventuale intenzione nociva subliminale o meno che possa contenere.

È mia opinione che prendere atto di quanto sopra nullifichi questo nefasto valore aggiunto a quel genere di messaggi e li si riporti a semplice informazione.

Su un unico pacchetto di tabacco, quello di cui parlo all’inizio dell’articolo, erano presenti queste scritte e immagini:

tabacco-sostanze-cancerogene

Il fumo causa attacchi cardiaci

Il fumo causa attacchi cardiaci

il fumo uccide

Tie’!

Di Luciano

In questo settore del tempo la mia identità è Luciano Gianazza