Chi è il malato?

malato

E’ una persona che non si è presa responsabilità per la propria salute.

Questo avviene adottando stili di vita deleteri che includono una alimentazione inadatta all’essere umano, coltivare sentimenti negativi, non occuparsi del proprio aspetto spirituale.

Potrebbe anche essere ignorante, non nel senso spregiativo del termine, cioè potrebbe ignorare che lui stesso è la causa della malattia di cui è affetto.

Non è mia intenzione stigmatizzare il malato, ma di nuovo è sua la responsabilità di informarsi delle vere cause della malattia.

In questo le credenze fanno la loro parte, ma sono sempre le sue credenze, e per quanto si formino interagendo con l’esterno, è lui che le ha “comprate”.

Molto contribuisce nel mantenere lo stato di “malato” la “compassione” dei suoi cari, degli amici e dei conoscenti. Spesso questa compassione è dettata dal non voler apparire cinici, tuttavia anche quella genuina non aiuta il malato a guarire, spesso anzi a mantenerla.

Un esempio sono i bambini, che notando che quando sono ammalati vengono coccolati, inconsciamente allungano i tempi necessari per ritornare allegri e pimpanti come sempre per continuare a ricevere coccole, che genitori inconsapevoli continuano a profondere in quantità sempre maggiore a pari passo con l’aggravamento della condizione.

Un raffreddore quindi può tramutarsi in bronchite, per non parlare delle continue ricadute, contornate dalla protesta (nei confronti della malattia): ”eh, ma questo bambino è sempre ammalato, poverino…”

E anche molti adulti ricadono in questo meccanismo conservato fin dall’infanzia, quando si ritrovano nel letto tormentati da disturbi e malattie.

L’atteggiamento corretto nei confronti del malato considera il termine malato per tutto l’articolo tra virgolette non è quello compassionevole, fra l’altro inefficace ai fini della guarigione, ma di efficienza, di stimolare a darsi una mossa, sempre con gentilezza illuminante al fine di portare a documentarsi e far comprendere al malato che cos’è veramente la malattia, e che lui stesso la causa e che può ricuperare la salute che gli spetta per diritto di nascita.

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Di Luciano

In questo settore del tempo la mia identità è Luciano Gianazza