Asshole 2

Asshole

Asshole, tradotto letteralmente buco del culo, è un termine dello slang americano che definisce il tipo o la tipa che sistematicamente si concede vantaggi e privilegi nelle relazioni sociali in virtù di un senso di diritto (arrogato) che lo rende immune dalle proteste di altre persone.

L’asshole soddisfa queste cinque condizioni:

1. Si concede privilegi speciali nei rapporti sociali, e lo fa in modo sistematico;

2. È motivato da un errato senso dei diritti e dei privilegi;

3. È immune dalle proteste di altre persone;

4. La falsità e la menzogna sono due delle sue qualità principali;

5. L’Empatia, “sentire dentro” o “mettersi nei panni dell’altro“, è una capacità che non possiede.

Questo è il tipo che supera la coda nell’ufficio postale senza che sia giustificato da un’emergenza, o parla troppo forte con il suo cellulare in un ascensore affollato, o fa la gimcana fra il traffico in una strada a tre corsie, parcheggia occupando due spazi e poi urla al barista per avergli fatto un caffè normale invece che lungo come aveva chiesto.

Fa questo genere di cose sistematicamente, in diverse aree della vita. Pretende di avere diritto a privilegi speciali per il fatto di essere ricco, o ritenendo di essere più intelligente della media, o per essere un personaggio noto, come un politico, per esempio.

A differenza della mera persona impulsiva, priva di accortezza ma che chiede scusa (“Mi dispiace sono stato scortese, scusatemi”), il vero asshole, la persona per cui essere un asshole è una caratteristica stabile, non vede alcun bisogno di scusarsi o di ascoltare le proteste di altri. Tali proteste non gli portano alcun dispiacere o motivo di riflettere, gli entrano da un orecchio per uscire dall’altro, come se i condotti uditivi fossero direttamente collegati, senza passare la comunicazione al cervello.

L’asshole ha il cuore chiuso, è immune dagli insulti, dalle proteste, dalle legittime richieste, dalle osservazioni su errori o violazioni, dalla sofferenza che ha procurato a chi gli si rivolge, dai torti che potrebbe correggere che vengono posti alla sua attenzione.

È ben protetto dietro la parete del senso di privilegio che ritiene che gli appartenga indiscriminatamente, e che lo tiene al riparo da qualsiasi lamentela.

I politici attuali di qualsiasi stato sono in genere degli asshole. Quando ti rivolgi a loro per far notare delle scorrettezze e violazioni che commettono svolgendo o non svolgendo azioni di loro competenza, sanno già cosa gli stai per dire. I loro “errori” sono intenzionali.

Il concetto che hanno dei cittadini, dei quali sono supposti a curarne gli interessi, ma non lo fanno, è che sono degli incapaci.

Incapaci in senso giuridico, cioè soggetti irresponsabili in grado di fare nulla, e quindi privi di alcun diritto, se non quello di poter essere “assistiti”, e incapaci di agire giuridicamente nei loro confronti.

Mentre guardano te che fai le tue rimostranze e proteste, il loro cervello è attraversato da un unico mantra: “Ahahahah! Ahahahah! Ahahahah! Ahahahah!”.

Poi, dopo averti “ascoltato”, o “letto” la tua richiesta, ti rispondono gentilmente con aria contrita che la presenteranno a chi di dovere, e che faranno tutto quanto in loro potere per aiutarti.

Puoi immaginare dove finirà la tua richiesta dopo essere stata accartocciata.

Pensaci quando ti arriva il messaggio “Firma questa petizione!” o “Leggi cosa fanno questi! Condividi con tutti i tuoi amici!”

La soluzione è fare il passaggio da incapace a Persona Competente.

La persona competente acquisisce un’importante qualità: il coraggio. Quando non si conosce, nell’animo regna la paura.

Per diventare persona competente devi studiare.

Devi studiare le varie branche del diritto.

Inizia con i Diritti Umani.

I diritti umani (o diritti dell’uomo) sono una branca del diritto e una concezione filosofico-politica. Essi rappresentano i diritti inalienabili che ogni essere umano possiede. Non sono una bella storia emozionante da far leggere ai ragazzi presentata da maestrine sorridenti e entusiaste, per poi proseguire con l’indottrinamento di sistema nell’ora successiva. Sono uno strumento per far valere i tuoi diritti.

Poi studia la Costituzione e di volta in volta le leggi del diritto positivo pertinenti per ottenere quanto ritieni che ti spetti, ricordandoti sempre che i Diritti Umani fanno parte del diritto internazionale e hanno  quindi la primazia sul diritto positivo.

(Il diritto internazionale, chiamato anche “diritto delle genti” (ius gentium), è quella branca del diritto che regola la vita della comunità internazionale. Può essere definito come il diritto della Comunità degli Stati, quindi un diritto al di sopra di essi e dei loro ordinamenti giuridici interni.)

No, non devi diventare avvocato, devi solo imparare alcune leggi di base. Nessuno conosce tutte le leggi. Nuove leggi vengono fatte in continuazione, altre abrogate, altre emendate. Gli avvocati, dopo aver studiato sommariamente ed essersi esercitati sulle procedure, studiano profondamente solo quelle che devono usare in tribunale per risolvere uno specifico caso (o per non risolvere uno specifico caso, se si fossero accordati con la controparte per farti perdere).

Quando entri in un ufficio del servizio pubblico devi avere ben in testa che il funzionario prima di tutto tiene conto degli interessi delle istituzioni, e poi, se non sono in contrasto, dei tuoi.

Ci sono società che offrono dei servizi che mettono a disposizione degli organi amministrativi dei programmi per estrarre da vari database le leggi, i decreti e le sentenze inerenti a specifiche richieste legittime, ma non gradite al sistema, che un cittadino potrebbe fare.

Ovviamente le evidenze che vengono cercate da tali organi sono quelle da mostrare al cittadino per negare quanto da lui richiesto quando compromette gli interessi del sistema, pur essendo legittima la richiesta. Ci sono però molte leggi che permettono invece al cittadino di ottenere quanto da lui desiderato. Di conseguenza, se vuoi esercitare i tuoi diritti, e imporre ai funzionari delle istituzioni di soddisfare le tue richieste legittime devi conoscerle e studiarle molto attentamente.

Il passo successivo è imparare le procedure e come applicarle per ottenere quanto ti serve che venga fatto in caso di diniego, come fare esposti, denunce, querele ecc.

Infine imparare a difenderti in tribunale senza avvocato. Pur non essendo avvocato. E si può, anche se i più ti diranno che non si può. Ovviamente anche qui devi studiare le procedure, come imbastire una causa, come presentare documenti, quali e dove, come presentarti al giudice, come fare colloqui preliminari con il giudice prima delle udienze, ecc. come zittire la controparte quando cerca di uscire dai limiti concessi, come fare opposizione, ecc. E non hai un cervello diverso da quello di altri esseri umani, la Natura è stata generosa anche con te, per questo il sistema te lo vuole anestetizzare.

Articolo 1 dei Diritti Umani

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 10 dei Diritti Umani

Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri nonché della fondatezza di ogni accusa penale gli venga rivolta.

Questa è la transizione da giuridicamente incapace o quasi, per arrivare ad essere Persona Competente.

È un cammino che devi fare da solo, e poi agire da solo. Se devi farti rappresentare da qualcun altro, non differisci da chi, al posto di prendersi cura e responsabilità per la propria salute, deve andare dal medico, dal terapista o dal naturopata.

Occorrono il coraggio e la determinazione che solo la competenza ti può dare, liberandoti dalla paura dell’ignoto, e la consapevolezza che ogni cosa che fai o non fai comporta delle conseguenze, e devi sapere come gestire al meglio anche quelle.

Può essere dura, ed è certamente impegnativo all’inizio, ma è l’unico modo per contrastare gli asshole, sia sociali che istituzionali.

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